Esselunga ha chiuso il 2013 con un fatturato di 6,9 miliardi, registrando un incremento dei ricavi dell’1,7%, grazie ad una politica di prezzi bassi e allo sviluppo che fanno ha avuto come conseguenza anche una maggiore occupazione. Il risultato operativo scivola rispetto al 2012 (367,4 milioni) restando comunque sopra quota 300 milioni, conseguenza anche di un aumento dei prezzi da parte dei fornitori che hanno praticato aumenti dei prezzi dell’1,8%. C’è anche da dire che Esselunga ha mantenuto stabili i prezzi, cioè ha venduto a inflazione zero. Negli ultimi due anni a fronte di incrementi di prezzo ricevuti per circa il 4%, Esselunga non ha trasferito alcun incremento sui propri clienti. A fine dicembre il gruppo registra avere 144 supermarket e 20.605 dipendenti, quattrocento in più rispetto a fine 2012.
In un fase negativa per l’economia, Esselunga ha deciso di spingere sullo sviluppo e assorbire i rincari delle materie prime senza aumentare i prezzi al consumo. Un modo per fidelizzare e sostenere la propria clientela. Soddisfatto dei risultati, Il gruppo ha deciso di continuare ad investire nello sviluppo, tant’è che, per il biennio 2014-2015, ha in programma di effettuare altre duemila assunzioni, aumentando del 10% il proprio organico. Sono prossime le aperture di nuovi centri commerciali a Roma, Firenze e Torino. Caprotti, che ufficialmente è in pensione dallo scorso dicembre, ha deciso di ritagliarsi un ruolo meno operativo nell’azienda che ha fondato , ma chi lo conosce bene è pronto a giurare che il patron di Esselunga non ha scritto ancora l'ultimo capitolo della Sua storia.