La proposta di legge che regolamenta le chiusure domenicali e festive è dannosa sia per i consumatori che per le imprese e corre il rischio di avere importanti e negative ripercussioni sotto il profilo occupazionale. In una fase nella quale l’economia del Paese evidenzia tutta la sua fragilità e si manifestano tendenze recessive, colpire le imprese della grande distribuzione inserendo limitazioni e tratti distorsivi nella libera concorrenza non può che portare ad acuire le difficoltà del sistema Paese>. Questa la posizione di Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop, cooperativa che conta 64 punti vendita in Piemonte tra ipermercati, supermercati e superstore per un totale di oltre 150.000 mq di superficie di vendita, 4 distributori di carburante e quasi 5.000 dipendenti e un’incidenza dei contratti a tempo indeterminato superiore al 90%.
<La normativa riporta nelle mani degli enti locali l’attuazione della stessa ed è facile immaginare che comportamenti applicativi difformi del testo alterino la concorrenza e favoriscano il ritorno a una deregulation che non tutela i lavoratori e i consumatori ma, al contrario, aumenta gli elementi di precarietà – prosegue Dalle Rive – la liberalizzazione degli orari ha consentito in questi anni alle imprese della Gdo di resistere, in un contesto di forte contrazione dei consumi e di crescita delle quote di mercato online, favorendo le occasioni di risparmio per i consumatori e di sviluppo complessivo dell’occupazione>.
In Nova Coop il lavoro festivo vale oltre 130 milioni di fatturato, tutti i lavoratori hanno le ore ordinarie domenicali e festive maggiorate del 35% e le ore di prestazione lavorativa in straordinario hanno una maggiorazione del 55%; tali percentuali sono ulteriormente maggiorate nel periodo natalizio.
<Auspico che tutta la Gdo faccia fronte comune per interloquire con il Governo al fine di addivenire ad una normativa che sia capace di dare risposte alle giuste esigenze di salvaguardia dei tempi di vita e di lavoro, e su questi temi la Gdo cooperativa può evidenziare i propri comportamenti distintivi, senza penalizzare le imprese e i consumatori> - conclude il presidente Dalle Rive