Sono 199 le imprese coinvolte per 262 stabilimenti totali (anche all’estero) all’interno dei quali sono stati effettuati importanti interventi volti a ottenere la riduzione delle emissioni di gas serra. E’ il risultato raggiunto da Coop for Kyoto nel corso del 2013. Partito nel 2006 quando Coop ha invitato i fornitori di prodotto a marchio a adottare azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sancite dal Protocollo di Kyoto, il progetto ha visto fin dal suo esordio la collaborazione di Bureau Veritas Italia (organizzazione internazionale che si occupa di certificazione, nonché uno dei partner di Coop in questa iniziativa) che ha il compito di raccogliere e verificare i dati. E inoltre, da 4 anni, si occupa anche di realizzare in accordo con Coop un piano di verifiche ispettive (in totale sono state oltre 50 fra il 2010 e il 2014).
Nel tempo le imprese coinvolte si sono cimentate in molteplici campi di intervento, spesso sommando un’azione all’altra: dalla coibentazione delle strutture all’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili, dall’installazione di motori ad alto rendimento alla realizzazione di impianti fotovoltaici aziendali per la produzione di energia elettrica. Partendo dal presupposto che molte azioni, oltre a portare ad un beneficio per l’ambiente con la riduzione delle emissioni, possono generare contemporaneamente un beneficio economico per le imprese, grazie al risparmio sui costi energetici. Nel complesso, considerando i soli interventi effettuati dai primi 15 fornitori risultati più virtuosi, si può stimare nel 2013 una riduzione delle emissioni dell’ordine di grandezza di circa 17.600 tonnellate di CO2. Le tre imprese che si sono distinte (in tre specifiche categorie) e che ottengono il riconoscimento sono Olio Dante-Oleificio Biagio Mataluni a Montesarchio in provincia di Benevento uno stabilimento che ha investito sul tema ambientale l’1,8% del suo fatturato e ha una capacità produttiva di 1 milione di litri al giorno, Roncadin di Meduno (Pordenone) un’azienda che solo nel 2013 ha prodotto 44 milioni di pizze e dà lavoro a 350 addetti di cui il 70% donne, e Menz&Gasser di Novaledo in Trentino attivo nel settore delle confetture in grado di dare lavoro a 180 persone.
L’Olio Dante, che ha ottenuto il riconoscimento per la categoria legata alla dimensione degli impianti, ha installato un impianto fotovoltaico sul proprio stabilimento che ha consentito di produrre 1, 12 milioni di kWh elettrici soddisfacendo oltre il 20% del fabbisogno complessivo. Nella categoria legata alla quantità di consumi aziendali soddisfatti da fonti rinnovabili il riconoscimento è andato alla Roncadin che ha installato un impianto fotovoltaico sul coperto la cui produzione annua soddisfa il 7% del fabbisogno dell’azienda; il resto è acquistato da un fornitore che utilizza esclusivamente energia idroelettrica e eolica. Previsto già nel 2015 un ulteriore investimento volto a abbattere i consumi energetici dei forni di cottura. Il terzo riconoscimento, legato al numero e all’importanza delle azioni poste in essere per produrre o ottimizzare l'utilizzo dell'energia, è andato alla Menz&Gasser. Qui le innovazioni sono consistite in un impianto di cogenerazione da 800 kWe, un impianto fotovoltaico da 0.95 MW e un impianto a biogas la cui produzione elettrica è immessa in rete. Tra gli altri accorgimenti va segnalata la presenza di inverter su tutte le apparecchiature delle linee produttive e uno scambiatore di calore che consente di riscaldare senza ulteriori consumi il magazzino dei prodotti finiti.
“Una delle caratteristiche primarie dei nostri prodotti è l’attenzione all’impatto ambientale generato dall’intero processo produttivo –spiega Domenico Brisigotti direttore Prodotto a Marchio Coop intervenuto in occasione della premiazione- Il prodotto a marchio è buono, sicuro, etico, conveniente e ecologico. Coop for Kyoto rientra a pieno titolo nella nostra strategia ed i fornitori coinvolti dimostrano di credere molto nel progetto”. “Ancora molto cammino c’è da fare -dichiara Maurizio Zucchi, Direttore Qualità di Coop Italia- e Coop ha intenzione di proseguire nell’attività di sensibilizzazione dei propri fornitori tanto più necessaria in questa fase di crisi dove non dobbiamo nasconderci il rischio che alcune aziende vadano nella direzione opposta rispetto agli obiettivi di Kyoto, proprio a causa delle difficoltà che stanno vivendo. Tanto più che il protocollo di Kyoto è già scaduto e che dovranno essere ulteriormente definite le modalità di riduzione delle emissioni dei gas serra in base alle decisioni che saranno prese dagli organismi internazionali”.