E' stato annullato dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio il provvedimento emesso dall'Antitrust nel 2012 che prevedeva per Coop Estense il pagamento di quattro milioni e 660.000 euro di multa, per abuso di posizione dominante nei confronti di Esselunga. Il Tar ha accolto il ricorso di Coop in quanto secondo i giudici "manca la dimostrazione della sussistenza di un nesso causale tra la condotta di Coop Estense e l'esclusione di Esselunga" dalla possibilita' di costruire un supermercato a Modena, in particolare nell'area dell'ex Consorzio Agrario. Riferendosi, in particolare alla sentenza gia' emessa nel 2009 dal Tar di Bologna che respinsi i ricorsi sul piano particolareggiato, il Tar del Lazio ritiene dunque sconfessato "uno dei presupposti fondanti del provvedimento dell'Autorita' garante" in quanto mancano "gli elementi indispensabili per definire la condotta di Coop come abuso di posizione dominante". Si chiude cosi', almeno per ora, una vicenda giudiziaria che ha visto lungamente contrapposti i due colossi della grande distribuzione in relazione ad una delle zone della citta' su cui maggiormente puntano i progetti di riqualificazione. Nel 2011 l'Antitrust aveva avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Coop Estense prendendo in considerazione l'ipotesi che "la societa' avesse ingiustificatamente condizionato con atti ostruzionistici e dilatatori l'iter amministrativo in corso per il rilascio di autorizzazioni all'avvio di attivita' commerciali nei comuni di Modena Vignola" al fine di impedire, o comunque ritardare l'espansione nella grande distribuzione di Esselunga. Nel giugno 2012 l'Antitrust aveva concluso che la condotta di Coop, fin dal febbraio del 2001"fosse volta ad ostacolare l'avvio di nuovi punti vendita la provincia di Modena mediante l'adozione di comportamenti ostativi con riguardo al comparto ex Consorzio Agrario" e aveva inflitto a Coop una multa da quattro milioni e 660.000 euro deliberando che la societa' "ponesse fine gli effetti dell'inflazione contestata" che "si astenesse dall'esercitare il proprio potere di veto sulle scelte che riguardano l'area in questione". Nella lunga memoria difensiva depositata da Coop Estense agli atti del ricorso, invece, il provvedimento veniva considerato illegittimo "per insussistenza degli elementi di diritto e di fatto necessari ad individuare la posizione dominante". Il Tar ha dato ragione a Coop, accogliendo il ricorso e disponendo l'annullamento del provvedimento dell'Antitrust. Posizione dominante si', abuso no. Questo, in sostanza, il senso della sentenza emessa dal Tar del Lazio che ha annullato la multa da quattro milioni e 660.000 euro che l'Antitrust aveva comminato a Coop Estense nella vicenda Coop-Esselunga. "Che Coop abbia nel modenese una posizione dominante in termini di mercato e' indubbio, ma i piani particolareggiati per la costruzione dei supermercati di Modena e Vignola presentati da Esselunga sono stati respinti per motivi urbanistici" spiega l'avvocato Corrado Marzullo, legale modenese di Coop Estense, che ha seguito fin da principio la vicenda. Il progetto per il supermercato Esselunga di Modena "e' stato respinto dal Comune per il parere negativo della commissione edilizia, per il parere contrario dell'Ausl e con il parere di Coop, in quanto legittimo interlocutore", spiega ancora l'avvocato riportando le motivazioni della sentenza del Tar. Situazione simile anche per Vignola, dove il Tar ha "smentito l'ipotesi accusatoria di Esselunga, a suo tempo accolta dall'Antitrust" che sosteneva che se il Comune avesse proseguito nella strada intrapresa, prima della manifestazione di interesse di Coop sulla stessa area, avrebbe concesso ad Esselunga l'edificazione. "In realta' questo progetto non era, comunque, compatibile con la pianificazione provinciale e dunque non sarebbe comunque stato realizzabile" precisa il legale. Secondo Marzullo, infatti, l'Autorita' garante del mercato, nel suo intervento nella vicenda "non prese atto del fatto che a Modena e a Vignola non ci fossero le condizioni per far sorgere i supermercati che Esselunga desiderava realizzare, come invece ha confermato ora la sentenza del Tar". Ora, contro la decisione del Tribunale amministrativo, potrebbero ricorrere al Consiglio di Stato sia Antitrust che Esselunga, mentre sempre al Consiglio di Stato e' ancora in attesa di giudizio l'appello del colosso di Caprotti alla sentenza del Tar di Bologna del 2009 che respinse il ricorso di Esselunga contro la bocciatura del piano particolareggiato.