E' dedicato al Rinascimento il nuovo store della catena Eataly, che martedì 17 dicembre ha aperto i battenti a Firenze, nella centralissima via Martelli a pochi metri di distanza da piazza Duomo. La sede si estende su 2 mila metri quadri disposti su tre piani, nel grande immobile che fino al 2010 ospitava la storica libreria Marzocco.
Lo store, spiega una nota, riprende il tradizionale format di Eataly: comprare, mangiare, imparare.
All'inaugurazione hanno preso parte l'ideatore e fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Gli spazi rinnovati danno lavoro a 100 giovani e ospitano le specialità enogastronomiche di Eataly in un luogo che prevede anche un percorso museale dedicato al Rinascimento, con tanto di audioguide disponibili per clienti e turisti.
«Abbiamo una panetteria che offre prodotti tutti cotti a legna con farine macinate a pietra — spiega Oscar Farinetti, il babbo di Eataly che culla la sua ultima creatura —. Le fornaie sono tutte giovani ragazze che hanno imparato il lavoro. Perché il pane fatto dalle donne è più buono», scherza Farinetti. Speriamo anche che sia fresco di giornata: perché ieri mattina i cesti erano già stracolmi di pagnotte di ogni tipo. Ma Eataly offre solo il meglio: un bollo di garanzia.
Al piano terreno il concept Eataly: i vari ristoranti a tema, dalle verdure ai formaggi, pasta-pizza, carne-pesce. E due, tipici del posto. «Uno dedicato alle zuppe che ogni giorno saranno fatte da Burde — spiega Farinetti —. E un lampredottaio: il Magazzino di Luca Cai di piazza della Passera. Ho cercato di creare rapporti con il territorio». Sempre al piano terra, il market delle delizie.
Al piano primo una grande cucina centrale apre da un lato all’Osteria del vino libero: con prezzi accessibili a tutti. Si mangia con 25 euro. Mentre il ristorante gourmet, di alto livello, prende il nome Da Vinci «perché siamo proprio di fronte alla casa dove ha alloggiato il grande Leonardo», dice soddisfatto Farinetti.
Al secondo piano, scuola di cucina. Sette aule diverse per insegnare tutto. Vino, birra, pane, pasta, itinerari gastronomici, in otto lingue diverse, per aprire la scuola italiana anche ai turisti. «Insegnare a un giapponese come si fa la pizza, come si cucina la pasta, sarà una grande soddisfazione. Firenze è il luogo più forte di Eataly per la didattica». Poi? Quali sorprese? Ci sarà una gara tra la Piemontese e la Chianina per diventare miss bistecca, la pasta di Gragnano fatta lì per lì. Ogni angolo, un tesoro da gustare. E poi libri e non solo. C’è un museo dedicato al Rinascimento: «Un percorso di cartellonistica spiega in modo semplice e accattivante perché è avvenuta questa meraviglia, un fenomeno bellissimo dell’Italia, che si è verificato appena quindici generazioni fa». Un percorso che sarà accompagnato da un’audioguida con la voce dello scrittore Antonio Scurati.