Al via il progetto LIFE - Food.Waste.StandUp, la campagna di comunicazione e sensibilizzazione contro lo spreco alimentare e per l’aumento delle donazioni, diffusa su tutto il territorio nazionale che per la prima volta coinvolge l’intera filiera: industria, distribuzione e consumatori.
Presentato stamattina al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il progetto LIFE-Food.Waste.StandUp è co-finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE 2014-2020) e si focalizza sulla prevenzione e riduzione dello spreco alimentare e il recupero delle eccedenze, tema di straordinaria rilevanza sociale e ambientale.
L’iniziativa, che vanta un partenariato di filiera composto da Federalimentare che ha il ruolo di capofila, Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori, prevede la realizzazione di una intensa campagna di sensibilizzazione e informazione presso tre target strategici: imprese della produzione agroalimentare, imprese della Grande Distribuzione Organizzata e consumatori.
Il progetto è stato illustrato alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali,Maurizio Martina.
“Ancora una volta – afferma il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina - il nostro Paese si riconferma protagonista nella lotta allo spreco alimentare e alla guida di un progetto sperimentale virtuoso che vede un gioco di squadra importantissimo. Industria, grande distribuzione e consumatori insieme. Sono le componenti stabili del lavoro che facciamo da anni attraverso il nostro Tavolo per l'assistenza alimentare agli indigenti. Già con Expo abbiamo raccolto la sfida a livello internazionale e, con l’approvazione ad agosto della legge contro gli sprechi, abbiamo messo in pratica i principi sottoscritti nella Carta di Milano. Abbiamo reso più conveniente per le imprese donare che sprecare e siamo sempre più vicini all’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo e distribuirle a chi ne ha bisogno con il prezioso aiuto degli enti caritativi. Abbiamo segnali positivi dagli operatori su un incremento significativo del recupero delle eccedenze in questo ultimo anno, serve rafforzare sempre di più questo lavoro. Creando consapevolezza anche tra i cittadini perché è a livello domestico che si genera il 50% degli sprechi. Ecco allora che anche iniziative come queste diventano fondamentali. Siamo più forti insieme e questi progetti lo dimostrano. Andiamo avanti sul percorso intrapreso”.
Presente anche l’onorevole Maria Chiara Gadda, promotrice e relatrice della legge contro gli sprechi alimentari e per favorire la donazione delle eccedenze entrata in vigore lo scorso settembre.
“La legge è frutto di un lavoro partecipato ha spiegato l’onorevole Gadda - il contenuto del provvedimento è stato fin dall'inizio condiviso con le imprese dell’intera filiera agroalimentare e con gli enti caritativi perché il principio della legge è proprio questo: agevolare la costituzione di soggetti diversi che partecipano a un progetto comune”. “La legge è entrata in vigore il 14 di settembre e ora siamo entrati nella fase più impegnativa ma anche più avvincente della conoscenza e dell'attuazione. Quindi questo progetto mi rende orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto perché in sintonia con il principio della legge e perché affianca il tema della sensibilizzazione alla formazione degli operatori. Il provvedimento, infatti, deve essere conosciuto innanzitutto e applicato in modo corretto. La legge - ha concluso Maria Chiara Gadda - interviene a valle chiaramente cercando di intercettare le eccedenze alimentari prima che diventino spreco per destinarle alla solidarietà sociale, questo ci rende unici in Europa. A monte bisogna agire sul fronte
della prevenzione e questo progetto centra l’obiettivo. È l'accezione giusta di economia circolare perché mette al centro temi ambientali, economici e solidarietà sociale”.
“L’idea alla base di LIFE-Food waste stand up - spiega infatti Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare - viene concepita esattamente nello stesso momento in cui inizia la discussione sulla proposta della prima la legge per la lotta agli sprechi alimentari e la distribuzione delle derrate agli indigenti in Italia e, con un tempismo quasi perfetto, il progetto vince il finanziamento della CE in concomitanza all’approvazione della legge nazionale in Parlamento”. “La recente legge anti-spreco - ha commentato Scordamaglia - essendo la prima legge quadro nazionale organica, attraverso il significativo alleggerimento delle condizioni per la donazione e la gestione delle eccedenze, consentirà alle attività di progetto di sortire effetti ancora maggiori e incidere profondamente nella prevenzione e riduzione degli sprechi e il recupero delle eccedenze alimentari su tutto il territorio. È solo l'inizio, la creazione e la diffusione di un contesto normativo ed informativo atto ad accogliere le numerose iniziative oggi finalmente possibili sulla materia”.
Perché il progetto? Secondo i dati della FAO, nel mondo 1,3 mld ton di cibo va sprecato ogni anno, per un valore di oltre 2000 mld di euro all'anno, 1/3 della produzione mondiale di cibo finisce nella spazzatura, quasi uguale la proporzione degli sprechi tra Paesi industrializzati (670 mln/ton) e Paesi in via di sviluppo (630 mln/ton). In Italia, ogni anno buttati via alimenti per un valore di circa circa 12,6 mld di euro (vedi la ricerca “Surplus Food Management Against Food Waste Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti.” di Garrone, Melacini, Perego -– DIG, Politecnico di Milano - Ed. La Fabbrica 2015). Il nostro Paese si attesta a metà della media europea dove il Paese con maggior spreco è l'Olanda e quello col minor spreco la Grecia. La produzione degli alimenti annualmente sprecati in Italia equivale a 24,5 mln di ton di carbonio inutilmente sprigionate in atmosfera.
Il progetto LIFE-FOOD.WASTE.STAND.UP intende contribuire e influenzare favorevolmente un processo già in corso decisamente valorizzato grazie alla approvazione della legge 166/2016 sugli sprechi alimentari in vigore dal 14 settembre 2016.
La sensibilizzazione in materia di prevenzione degli sprechi alimentari e gestione delle eccedenze lungo la filiera, al fine di aumentare il loro recupero e incrementare le donazioni, sarà realizzata attraverso una intensa campagna di sensibilizzazione e informazione diffusa su tutto il territorio nazionale tagliata sui tre target individuati (imprese agro alimentari, della distribuzione e consumatori) e supportata dall’esperienza della Fondazione Banco Alimentare Onlus. L’inizio delle campagne informative è previsto per gennaio 2017.
Il progetto mira a coinvolgere circa 20.000 imprese italiane agroalimentari, 12.000 punti vendita (diretti e in franchising) e 500.000 consumatori nella campagna di sensibilizzazione anti-spreco alimentare per: diffondere informazioni e modelli per la gestione eccedenze alimentari a circa 200.000 imprese alimentari europee; formare almeno 200 aziende agroalimentari e 65 aziende della Grande Distribuzione Organizzata sulle procedure di donazione e di gestione delle eccedenze alimentari. Inoltre saranno attivati 59 infopoint per i consumatori in altrettante città di 15 regioni italiane per fornire informazioni sulle pratiche anti-spreco alimentare.
“Una delle principali eredità che Expo ha lasciato al mondo - ha detto il Presidente di Federalimentare - è la riacquisita sacralità del cibo e di una filiera italiana modello non solo di efficienza ma soprattutto di sostenibilità. E in questa visione anche se nello stadio della trasformazione industriale, l’eccedenza alimentare ha un’incidenza di appena lo 0,4% rispetto al valore della produzione e pesa solo per il 3% dell’eccedenza generata nell’intera filiera agroalimentare (Fonte: “Surplus Food Management Against Food Waste- Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti.” Autori: Paola Garrone, Marco Melacini, Alessandro Perego - Fondazione Banco Alimentare onlus e Politecnico di Milano), la lotta allo spreco alimentare è una priorità assoluta per l’industria alimentare italiana e Federalimentare ne è da sempre portavoce. Lo abbiamo dimostrato con la prevenzione, attraverso azioni come il riporzionamento dei prodotti ridotti di quantità, l’allungamento della shelf life, l’utilizzo di packaging innovativi, e soprattutto attraverso una maggiore informazione al consumatore”. “Una battaglia che però nessuno può vincere da solo - ha concluso Scordamaglia - ed è per questo che abbiamo voluto guidare questa straordinaria iniziativa di filiera che per la prima volta riunisce gli
attori chiave della catena in un progetto di altissimo valore sociale ed ambientale. Non solo filiera produttiva ma anche perfetta sinergia tra pubblico e privato”
“La realizzazione di un progetto di filiera sul tema della lotta allo spreco e del recupero delle eccedenze alimentari è un fatto di grande rilievo - ha detto Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione - Insieme agli altri partner potremo avere una forza d’urto significativa per stimolare comportamenti virtuosi del mondo delle imprese e dei consumatori, con impatti positivi sulla società e sull’ambiente. La recente legge approvata dal Parlamento crea un contesto più favorevole ad un aumento delle donazioni: sarà compito di Federdistribuzione sensibilizzare ulteriormente il settore della distribuzione, consapevole e già impegnato in iniziative concrete”. “Lavoreremo in ogni Regione d’Italia - ha aggiunto - affinché si possano intraprendere in modo ancora più convinto azioni per dare una seconda vita a prodotti alimentari perfettamente commestibili. Nell’ambito del progetto Life gireremo tutto il Paese, per parlare alle amministrazioni locali e per aprire nuove collaborazioni tra le nostre imprese e le istituzioni del territorio, con l’obiettivo di contribuire, attraverso le donazioni, a migliorare le condizioni delle persone che si trovano in situazioni di bisogno e ridurre l’impatto sull’ambiente attraverso un utilizzo sostenibile delle risorse” .
Per Andrea Giussani, presidente del Banco alimentare, “con questo progetto europeo è la prima volta che in Italia nasce una vera coalizione tra quattro grandi organizzazioni territoriali, con l'obiettivo comune di recuperare le eccedenze alimentari e combattere lo spreco a favore delle persone indigenti. Migliaia di imprenditori, manager e responsabili aziendali saranno contattati affinché le eccedenze dell'industria e della distribuzione vengano affidate a Banco Alimentare; e migliaia di consumatori saranno sensibilizzati a non sprecare cibo nelle mura domestiche. Siamo molto contenti di far parte di questa squadra e metteremo a disposizione tutte le nostre competenze per lavorare al meglio, nei prossimi tre anni, insieme ai nostri partner ".
Anche per Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori “solo con una grande alleanza tra chi produce, vende e consuma, coinvolgendo tanto i soggetti professionali che la società civile, si potrà vincere la sfida agli sprechi alimentari”. “Per questo - spiega l’avvocato Dona - l’Unione Nazionale Consumatori aderisce con slancio al progetto Life Food Waste Stand Up, promosso insieme ad altre organizzazioni di spicco, nella convinzione dell’urgenza di contestualizzare presso la cittadinanza nuovi comportamenti nel rapporto con il cibo anche per aiutare le fasce più deboli e bisognose”.