Posto nel cuore del Sito Espositivo, all’incrocio tra Cardo e Decumano, il Future Food District è una delle Aree Tematiche di Expo Milano2015. Realizzato in collaborazione con Coop, si compone di un padiglione di 2.500 metri quadri (Supermarket) e di una piazza pubblica di 4.500 metri quadri su cui insiste un’altra struttura (Exhibition Area). Attraversando i diversi ambienti, i visitatori potranno esplorare e conoscere una catena alimentare più etica e trasparente, resa possibile dall’uso delle nuove tecnologie.
Il Supermercato è uno spazio sperimentale, capace di generare nuove interazioni tra consumatori, prodotti e produttori: un luogo in cui ritrovare un rapporto diretto con la filiera. I prodotti sono esposti su ampi tavoli interattivi: il semplice sfiorarli con la mano permetterà al visitatore di ottenere informazioni aumentate sui prodotti. Tutte quelle informazioni che oggi sono disponibili in rete ma che non riusciamo a far stare in un’etichetta tradizionale. Attraverso queste “etichette aumentate” il prodotto è in grado di raccontare se stesso, le sue proprietà, la sua storia, il suo tragitto dalle origini all’utente finale. Come il signor Palomar di Italo Calvino che, immerso in una fromagerie parigina, ha l’impressione di trovarsi in un museo o in un’enciclopedia: “Dietro ogni formaggio c’è un pascolo d’un diverso verde sotto un diverso cielo (…) Questo negozio è un museo: il signor Palomar visitandolo sente, come al Louvre, dietro ogni oggetto esposto la presenza della civiltà che gli ha dato forma e che da esso prende forma.”
Come in un tradizionale mercato, lo spazio di acquisto torna a essere un luogo di incontro, in cui le tecnologie creano nuove interfacce e facilitano le interazioni, restituendo una dimensione sociale alla catena di vendita e mettendo a disposizione delle persone gli strumenti per ampliare la consapevolezza delle proprie scelte. L'eliminazione delle barriere verticali disegna un paesaggio orizzontale che favorisce il contatto e la relazione, e i produttori locali possono utilizzare il supermercato come un’area di libero scambio.
Il Supermercato “del futuro” immaginato nel Future Food District non vede al suo centro la tecnologia e l'automazione, ma l'uomo: gli strumenti che il mondo digitale ci offre vengono utilizzati per far “scomparire” le barriere, rendere più fluida e confortevole l'esperienza del visitatore e soprattutto permettergli l'accesso a informazioni importanti che altrimenti rimarrebbero nascoste: da che parte del mondo arriva questa mela? Quali prodotti sono stati impiegati durante la sua coltivazione? Qual è la sua impronta ecologica? Quali sono i suoi principi nutritivi? Informazioni preziose, difficilmente reperibili in un supermercato “normale”, ma che possono influire in modo determinante nella scelta d'acquisto.
Nell’ambiente del supermercato innovazione e cooperazione viaggiano all'unisono. Non a caso la particolare disposizione del supermercato, diviso in 5 vie intitolate a 5 filiere, nasce originariamente da un contest sull'innovazione organizzato dalla Scuola di formazione del movimento Coop. Un'idea scaturita da un'esperienza di vita vissuta da parte di giovani dipendenti (il contest era aperto a dipendenti Coop under 35) e qui enfatizzata: 'la trasparenza e la consapevolezza, valori cari a Coop, trovano anche in un futuro prossimo una loro applicazione concreta'.
La Piazza è uno spazio di condivisione in cui raccontare le altre fasi della filiera e sperimentare nuove possibilità per l'agricoltura urbana e per la produzione di cibo ed energia: coltivazioni di alghe per la produzione di biodiesel e la purificazione dell'aria; orti verticali con colture idroponiche in grado di produrre insalata per i sei mesi di durata di Expo Milano 2015, aiuole coltivate con erbe aromatiche utilizzabili anche come tavoli presso cui riposare o mangiare; chioschi riconfigurabili in cui si preparano e si vendono cibi e bevande. Nella piazza sarà anche presente il Vertical Plotter, un dispositivo che ricostruisce in tempo reale, disegnandoli sulla facciata del padiglione, i volti di persone entrate nel supermercato “del futuro” e che hanno voluto farsi fotografare e ritrarre raccontando anche le loro abitudini di acquisto. E sempre nella piazza la struttura polivalente dell' Exhibition Area proietterà i visitatori in un futuro ancora più lontano, a contatto con suggestioni di possibili nuove opzioni di produzione, distribuzione e imballaggio del cibo. Ed è qui che l'Aula del Futuro ospiterà i giovani cittadini del domani in un spazio dove interagire ed apprendere.
Il Future Food District vuole sperimentare un futuro in cui sarà proprio lo scambio tra gli utenti e tra gli utenti e l'ambiente a riconfigurare costantemente lo spazio -uno spazio flessibile e multifunzionale, di acquisto, incontro, lavoro, gioco-, secondo una modalità di progettazione open source che conferma il ruolo centrale delle persone all’interno della catena alimentare, ricongiungendo finalmente produttori e consumatori.
La presenza ONU nel Future Food District
Nella piazza del Future Food District si incontra anche una delle 18 installazioni dell’Itinerario ONU. Qui si presenta il quarto elemento della Sfida Fame Zero: 100% aumento della produttività e del reddito dei piccoli agricoltori. Perché raddoppiare il reddito significa raddoppiare le possibilità di consumo e raddoppiare la produttività significa produrre di più con meno e uscire così dalla logica della sussistenza. L'ONU è presente con 18 installazioni multimediali caratterizzate da un grande cucchiaio blu. Questi Spazi ONU si trovano in varie aree di Expo Milano 2015 e danno vita all'itinerario dedicato al tema "Sfida Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile".