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Graffiti robotizzati: il più grande plotter del mondo disegna i volti dei visitatori del Future Food District.

Dai petroglifi ai graffiti, l’uomo ha sempre avuto il desiderio istintivo di lasciare, sulle pareti dell’ambiente abitato, un segno del suo passaggio. Che si trattasse di incisioni rupestri, pitture o disegni raffiguranti animali e persone, i nostri antenati hanno trasformato le loro grotte naturali in spazi vivi, raccontandoci qualcosa in più del modo in cui facevano esperienza dei luoghi e della vita sociale. COOP Italia e lo studio di progettazione Carlo Ratti Associati hanno cercato di trasportare questa dinamica nel presente – anzi, guardando al futuro.
Il plotter più grande del mondo
Il Future Food District, una delle aree tematiche di Expo 2015, progettata da Carlo Ratti Associati in collaborazione con Coop, presenta il “Vertical Plotter” – il plotter più grande del mondo. Mentre il padiglione continua ad attrarre migliaia di persone, all’esterno due plotter disegnano con vernici colorate i volti dei visitatori. Le pareti si trasformano così in gigantesche tele open source, dove i ritratti si sovrappongono continuamente.
Il vertical plotter è un dispositivo che si muove su una parete verticale. Il suo software permette la riproduzione di qualsiasi informazione e input: messaggi, immagini, grafiche. Una volta ricevuta l’informazione digitale, il dispositivo la trasforma in realtà. L’intero sistema si sposta su un piano cartesiano, dove il plotter si muove liberamente lungo l’asse orizzontale, mentre il gruppo di testine di stampa scorre sulla guida verticale. Questa abilità di posizionarsi in qualsiasi punto del piano permette la riproduzione di contenuti dalle forme e dimensioni più svariate.
Nella versione progettata per Expo 2015, il plotter disegna sulla facciata i volti stilizzati dei visitatori del supermercato di Coop Italia - turisti arrivati da tutto il mondo, studenti in gita scolastica, ospiti innamorati del cibo italiano, giovani interessati a stili di vita sani - utilizzando spray di cinque diversi colori.  Tutto comincia con una fotografia. Un’applicazione estrae i tratti principali del volto dei visitatori e li traduce in tratti vettoriali, che sono poi convertiti in coordinate per il plotter. Le testine a spruzzo riproducono i volti sulla facciata, in funzione dello stile alimentare di ciascuno (cf. sezione successiva).
I ritratti si sovrappongono continuamente. Occhi, nasi e bocche sono allineati l’uno sull’altro, dando vita a nuovi volti. “Il flusso di informazioni aiuta a ridisegnare le facciate: ogni visitatore diventa parte di un processo architettonico aperto. Forse come nella preistoria, quando gli uomini intervenivano direttamente sull’ambiente urbano, trasformandone i muri per raccontare le loro storie” spiega Carlo Ratti, fondatore di Carlo Ratti Associati e direttore del Senseable City Lab presso il MIT di Boston.
Ecco i 6 stili alimentari, secondo una ricerca di Coop
E le storie, in questo caso, sono le storie di 6 consumatori “tipo”, quelli che seguono i sei stili alimentari individuati da una ricerca commissionata da Coop Italia a Sita ricerche (su un campione di 1600 italiani, metà uomini e metà donne). Al primo posto (35,1%) ci sono, ovviamente, gli italian food lovers, che, come indica chiaramente il nome, sono gli appassionati della cucina classica italiana e dei prodotti simbolo della italianità, anche se non necessariamente tipici locali.
Ma è interessante osservare come crescano i wellness consumer (21,3%) ossia coloro che basano le proprie scelte alimentari sulla tutela della salute e del benessere, e sull’attenzione a una dieta corretta. Sono molto attenti ai problemi di intolleranza/allergia alimentare; “leggerezza, naturalità e digeribilità” sono i criteri guida nella scelta dei prodotti, sempre a ridotto contenuto di calorie, sale, grassi e zucchero.
Con una percentuale di poco inferiore troviamo gli easy consumer (17,4%), ossia quanti per necessità o per scelta dedicano poco tempo alla preparazione del cibo. Cercano quindi soluzioni semplici, pratiche e veloci; prodotti di facile portabilità per snack in casa e fuori casa. Seguono i buongustai-foodie (16,4%), che ricercano prodotti gustosi e di alta qualità, legati alle produzioni locali ma anche alla cultura gourmet internazionale. Sono ancora una piccola nicchia, ma in crescita, i vegani-vegetariani (5,3%), in cui prevale la preoccupazione per l’esclusione di ingredienti animali, e i green&ethic (4,5%), sostenitori del consumo responsabile ed etico, con attenzione alle implicazioni di impatto ambientale e sociale nella scelta dei prodotto acquistati.
E se per il 24,3% del campione il cibo è e resta relax, piacere e appagamento e per il 23% è quello che dà l’idea di famiglia, di casa, per il 22% è fonte di benessere e di energia, è causa dello star bene, mentre per il 16,5% ha un valore etico e sociale. Cresce l’informazione e la richiesta di informazione. Al primo posto dei cibi maggiormente consumati ci sono ormai frutta e verdura, mentre in ultima posizione troviamo la carne rossa, seguita dai dolci. Anche nei condimenti si ravvisa un incremento di consapevolezza: cala il consumo di burro e cresce quello di olio extravergine, così come l’acqua è preferita alle bibite gassate. Prospera, infine, il consumo di prodotti un tempo snobbati, come i cereali, le farine alternative o le gallette.
La app
Sei stili alimentari, dunque, che significano sei modi diversi di fare la spesa. Un aiuto arriva dalla app sviluppata da Accenture per Coop, CoopExpo, che attraverso alcuni step, individua se sei un italian food lover o un easy consumer. Oppure un foodie o un veg&veg. Insomma, questa app completa “l’omnicanalità delle interazioni” e aumenta la consapevolezza del cliente all’interno del supermercato del futuro: il visitatore riceverà un contenuto dedicato, in funzione del suo stile di vita, arrivando quindi a definire un vero e proprio assortimento personalizzato e “ritagliato” sulle sue abitudini.
Come funziona? Il cliente all’apertura della mobile app, tramite logiche di gamification, sceglie tra diverse immagini quali rispondono maggiormente alle proprie attitudini e/o stili di vita. La mobile app, quindi, memorizza le scelte e propone i prodotti maggiormente in linea con le sue aspettative. Durante la visita nello store, le tecnologie di proximity marketing, implementate da Accenture tramite la piattaforma Proxee, trasmettono all’app, in bluetooth low energy (BLE) e ultrasuoni, informazioni sulla posizione del cliente. I prodotti in linea con il profilo del cliente sono così mostrati contestualmente al suo percorso all’interno dello store. L’obiettivo è quello di comunicare al cliente i prodotti di suo interesse nel momento più utile durante la sua visita al supermercato.
CARLO RATTI
Architetto e ingegnere, Carlo Ratti è titolare dello studio Carlo Ratti Associati, con sede a Torino, e direttore del MIT Senseable City Lab di Boston. Carlo Ratti è proprietario di numerosi brevetti e autore di più di 250 pubblicazioni. Alcuni suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Venezia, al Design Museum di Barcellona, al Science Museum di Londra, al GAFTA di San Francisco e al Museum of Modern Art di New York. Il suo Digital Water Pavillon, installato a Zaragoza per Expo 2008, è una delle “Best Inventions of the Year” per la rivista Time. Carlo Ratti è stato inserito nella “Smart List 2012: 50 People who will change the world” di Wired ed è tra le “25 People who will change the world of Design” per Blueprint Magazine. Carlo Ratti è il curatore del Future Food District per Expo 2015.
CARLO RATTI ASSOCIATI
Carlo Ratti Associati è un giovane studio di architettura con sedi a Torino, Boston e Londra. Legato all’attività di ricerca di Carlo Ratti al Senseable City Lab presso il Massachusetts Institute of Technology, lo studio è attualmente coinvolto in molti progetti internazionali. Il lavoro dello studio, che opera su diverse scale di intervento, dalla pianificazione urbana al design di arredo, si concentra sull’introduzione innovativa di tecnologie digitali nell’ambiente urbano e nella nostra esperienza quotidiana.
Tra i lavori più recenti di CRA vi sono: l’ampliamento del Cafè Trussardi, nel centro di Milano; la progettazione di 1000 abitazioni anti-tsunami in Sri Lanka; il progetto The Cloud per London Olympics 2012; il Digital Water Pavilion per Expo 2008 a Zaragoza, in Spagna. Attualmente lo studio è impegnato nella progettazione del Future Food District per Expo 2015 e nel design di elementi di arredo sperimentali per Cassina Spa. CRA è inoltre coinvolto nella progettazione di nuovi masterplan per alcune città nella regione del Golfo, in Russia e in America Centrale.
Lo studio ha ricevuto molti premi, quali il “Best Inventions of the Year” della rivista Time, per il Digital Water Pavilion nel 2007 e per Copenhagen Wheel nel 2014. Nel 2011 lo studio è stato selezionato dalla Fondazione Renzo Piano come uno dei migliori nuovi studi di architettura. Numerose riviste e reti televisive internazionali (New York Times, Financial Times, The Boston Globe, CNN, Der Spiegel, Discovery Channel, BBC, Domus and Abitare) hanno parlato dei progetti di Carlo Ratti Associati.