Consumi in calo verticale, ipermercati in grande difficoltà hanno indotto la cooperativa toscana Unicoop Tirreno ad annunciato l’avvio della procedura di licenziamento per 250 lavoratori di Ipercoop Campania. Tagli concentrati nell’ipermercato di Afragola, nel centro commerciale Le Porte di Napoli.
L’impianto, stando ai numeri, dovrà chiudere. I tagli, 250 sui 662 addetti complessivi di Ipercoop Campania, sono stati ripartiti così: nell’ipermercato di Afragola 225 licenziamenti sui 226 dipendenti, 18 in quello di Avellino (162 addetti), 5 nell’iper di Quarto (167 addetti) e 2 nel supermercato di Napoli-Arenaccia (57 addetti). Nessun esubero nel supermercato di Santa Maria Capua Vetere dove lavorano 45 persone.
In gran parte motivati dal crollo dei consumi, che in base a un recente studio di Federconsumatori e Legacoop qui stanno facendo registrare percentuali troppo elevate. «La Campania è la regione più povera del Paese – afferma Rosario Stornaiuolo, presidente regionale della Federconsumatori – una famiglia spende 500 euro in meno delle altre regioni e il 30% in meno che nelle Marche: da noi una famiglia su tre rischia la povertà». Il calo dei consumi campani previsto per quest’anno è di un ulteriore 1,8%, cifra leggermente più elevata rispetto alla media nel centronord (- 1,7%). Sempre in Campania tra il 2007 e il 2011 l’acquisto di generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature è diminuito del 9,4% e del 32% quello di mobili ed elettrodomestici. Numeri spietati che hanno contribuito già alla chiusura degli Ipercoop di Benevento e Carinaro e dei supercoop di Castellammare, Soccavo, Solofra e Nocera.
Dunque, ora, è sul punto di chiudere l’ipermercato di Afragola, situato a pochi passi da Acerra e da Casalnuovo e a pochi chilometri da Pomigliano, in un’area molto popolata e ben servita da strade e superstrade.
Ci duole dover registrare la chiusura del primo Ipercoop in provincia di Napoli. La procedura di mobilità è stata già avviata. Quindi coop e sindacati avranno 45 giorni di tempo per trovare un accordo, in sede aziendale. Altrimenti ne serviranno altri 30 per dirimere i contrasti, stavolta in sede istituzionale, alla Regione. Dopodiché, in caso di mancata intesa, Unicoop avrà a disposizione altri 45 giorni per l’invio unilaterale dei licenziamenti.