Milano, 01 marzo 2013 – I dati provvisori sull’inflazione per il mese di febbraio diffusi oggi dall’Istat registrano un ulteriore rallentamento. Il tasso si ferma al 1,9% nel confronto con febbraio 2012 rispetto al 2,2% di gennaio. L’ulteriore calo di febbraio è imputabile alla minor crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (+3,0% rispetto al +4,8% di gennaio) e al calo dei servizi relativi alle comunicazioni, che segnano un - 4,2% rispetto a febbraio 2012.
“La frenata dell’inflazione è un dato positivo, che contribuisce a tutelare il potere d’acquisto dei consumatori e a ridare fiducia alle famiglie - commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – Tuttavia il quadro economico complessivo che ci propone l’Istat è impietoso: disoccupazione record (a gennaio segna l’11,7%, con una punta del 38,7% per i giovani), pressione fiscale in crescita al 44%, PIL e consumi in regressione (rispettivamente del -2,4% e del -4,3% in volume nel 2012) e produzione industriale in diminuzione. A questo va aggiunta l’incertezza politica determinata dall’esito delle elezioni”.
“Il nuovo governo dovrà far fronte a questa situazione affrontando con priorità il tema della crescita – continua Cobolli Gigli - che deve essere trainata da una dinamica positiva della domanda interna: occorre ridare potere d’acquisto alle famiglie e produttività e competitività alle imprese, scongiurando l’aumento dell’Iva previsto per luglio e proseguendo con i processi di liberalizzazioni, completando quelli già avviati (carburanti, farmaci) e coinvolgendo mercati ancora troppo protetti e fonti di costi impropri per imprese e consumatori (energia, banche, assicurazioni, servizi professionali)”.
Federdistribuzione è l’organismo autonomo di coordinamento e di rappresentanza della distribuzione commerciale moderna: riunisce e rappresenta, nelle sedi istituzionali, sindacali e comunitarie la maggioranza delle imprese distributive operanti nei settori alimentare e non alimentare che svolgono la propria attività attraverso le più innovative formule del commercio moderno. Federdistribuzione si compone di sette associazioni nazionali che rappresentano un universo articolato di imprese e di multicanalità che si differenziano per dimensioni, forme distributive e merceologie trattate. Le aziende aderenti alle sette Associazioni di Federdistribuzione hanno realizzato nel 2011 un giro d'affari di 85,3 miliardi di euro, con una quota pari al 66,1% del totale fatturato della Distribuzione Moderna Organizzata; hanno una rete distributiva di 43.850 punti vendita (diretti e in franchising) e danno occupazione a circa 329.250 addetti. Rappresentano, infine, oltre il 38% del valore dei consumi commercializzabili.