Messa sotto inchiesta dall'Autorità Antitrust per le possibili violazioni in senso restrittivo delle norme sulla concorrenza e la costituzione di una posizione dominante, Centrale Italiana, consorzio costituito da Coop Italia, Sigma, Despar, Gartico e Discoverde, ha proposto all'Antitrust il proprio autoscioglimento dal 2015 e la cessazione dal 30 giugno 2014 delle contrattazioni sugli acquisti per conto degli associati.
Ciò in cambio "del venire meno dei possibili profili anticoncorrenziali ipotizzati" come scrive il Sole 24 Ore. In sostanza, la centrale di acquisti viene sciolta per evitare una mega multa per la violazione delle norme suddette.
Secondo l'Autorità, Centrale Italiana aveva al momento dell'avvio dell'inchiesta nel dicembre scorso il 23% delle quote di mercato (ora salita al 25,7% secondo Iri-Infoscan), quando le norme Ue fissano al 15% la soglia oltre la quale si possono produrre effetti restrittivi sulla concorrenza.
Com'è ovvio, una tale situazione può avere un peso anche nella contrattazione dei prodotti agricoli e alimentari, tema sul quale il settore agricolo ha più volte manifestato i propri problemi rispetto ad interlocutori di grande forza contrattuale, spesso in grado di imporre le proprie condizioni senza tener conto dei costi e dell'equa remunerazione anche dei produttori agricoli. Inoltre, anche a livello europeo è avviata un'inchiesta per verificare i rapporti contrattuali all'interno delle filiere.
Ora si presume che, una volta che l'Antitrust abbia dato il proprio parere, ci sarà una riorganizzazione dell'acquisto, con la nascita di più centrali.