La soluzione, sviluppata dal nuovo competence center IoT Solutions della società veronese Maxfone, in coerenza con il piano di Transizione 4.0, mira ad ottimizzare le performance produttive del settore manifatturiero. Efficienza lungo la catena del valore, sostenibilità ambientale e un aumento dei margini industriali sono i punti chiave che si intende valorizzare grazie all'intelligenza artificiale, l'apprendimento automatico e le tecnologie legate all'internet of Things. Verona, 23/02/2022 - Tra cambiamenti climatici, pandemie e nuovi assetti geopolitici, il mondo imprenditoriale si trova nel pieno di una trasformazione che riguarda il modo di produrre e consumare beni: è la quarta rivoluzione industriale. Iniziata a partire dal 2014 in Germania e Stati Uniti con le prime forme di "smart factory" (fabbriche intelligenti), questa rivoluzione sfocia nel passaggio verso un sistema produttivo dove le macchine sono collegate a internet e tra loro, dialogano e si scambiano dati.
Dal 2016 anche l'Italia investe in Transizione 4.0 attraverso l'emanazione di politiche per lo sviluppo tecnologico e incentivi alla digitalizzazione. In questo contesto si colloca IoT Data Analytics, soluzione progettata e realizzata da Maxfone, "manifattura italiana dei dati" con sede a Verona specializzata in alta tecnologia, tra cui intelligenza artificiale e big data. In particolare, a farsi promotore dello sviluppo di innovazioni in grado di migliorare la produttività industriale e l'evoluzione digitale nelle aziende italiane è stato il nuovo competence center della società veronese, IoT Solutions. Le applicazioni sono numerose e vanno dall'autodiagnostica alla manutenzione predittiva, dalla prevenzione contro i fallimenti produttivi, al monitoraggio dei consumi energetici, al controllo dei cicli di lavorazione per ogni commessa, operatore o materiale, fino ad una maggiore flessibilità degli stabilimenti in termini di personalizzazione dei prodotti. Con vantaggi importanti su tre fattori: riduzione dei costi, aumento dell'efficienza dei processi, maggiore sostenibilità ambientale. Quest'ultima, la tutela dell'ambiente, è da poco entrata in vigore anche nella Costituzione italiana, sia come principio generale (art.9) che in relazione alle attività economiche (art.41). Oggi infatti i piani per l'Industria 4.0 non hanno solo una funzione economico-produttiva, ma devono "accompagnare le imprese nel processo di innovazione tecnologica e di sostenibilità ambientale", come dichiarato a febbraio dal Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi.
I progetti IoT Data Analytics di Maxfone potranno essere avviati da qualsiasi azienda produttiva e prevedono tre fasi: l'installazione di sensori e dispositivi IoT su macchinari e impianti all'interno degli stabilimenti. Dopo aver collegato questi sensori alla rete e tra di loro, attraverso tecniche di apprendimento automatico il software raccoglie e analizza in tempo reale i dati di processo. Infine, manager e coordinatori possono accedere ai risultati delle diagnostiche (presentati sotto forma di statistiche, grafici, kpi, o, più tecnicamente, analytics), da qualsiasi computer e device. Sono proprio questi numeri che diventano un supporto di valore, utile e veloce per chi deve supervisionare i processi per controllare l'andamento delle performance, comprende quali sono le aree che funzionano meglio e gestire le zone dove esistono criticità. Come confermato da Paolo Errico, CEO di Maxfone e vicepresidente delle PMI di Confindustria nazionale delegato all'Innovazione e alla Transizione Digitale, questo è il significato della filosofia data-driven: "Le aziende data-driven sono aziende che guidano le proprie scelte e azioni seguendo i dati, per questo sono le migliori aziende in termini di produttività, sostenibilità e riduzione dei costi. Anche se le implicazioni più evidenti si manifestano in ambito industriale, si tratta di una modalità di fare business che non si ferma all'industria e che può dare uno slancio alla competitività di tutto il Made in Italy." I dati sono una risorsa a portata di tutti, già in azienda. Ciononostante solo l'1% delle informazioni raccolte viene ad oggi utilizzata dalle imprese per ottenere vantaggi in termini di valore. Per questo il governo ha attivato una serie di contributi e benefici con cui accelerare la transizione. Sul piano pratico, continua Errico, "è necessario lavorare su due fronti: da un lato, creare una cultura data-driven e attivare percorsi di formazione con cui accrescere le competenze dei manager. Dall'altro lato dotarsi di strumenti in grado di leggere i dati e ottimizzare così i processi. Il vantaggio della nostra soluzione è che è semplice e immediata; quasi Plug & Play."