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Smart commerce: dall’assistente virtuale alle app, ecco come cambia il commercio assistito

La vendita sta al business come la tecnologia al consumatore. Ecco perché il commercio assistito non passa necessariamente da un commesso. La nuova era del retail è nello smart commerce, declinato in tutta una serie di formule di ingaggio che vanno dagli smart wall (in tutte le varianti possibili del digital signage) agli smartphone (in tutte le varianti legate al mondo delle app e degli smart code, tra cui qr code o i famosi N-tag, alternativi B2C dell’Rfid).

Insomma vendere meglio, cioè in maniera più intelligente, significa utilizzare al meglio le tecnologie. Ecco perché si parla sempre più spesso di smart commerce e di smart service. Il commercio assistito, infatti, sta diventando un interessante campo di sperimentazione e di sviluppo. Qualche sempio lo vediamo già oggi anche in Italia. Fuori dall’Iper una graziosa signorina dalla luminescenza virtuale invita i clienti a strisciare la loro carta fedeltà per caricare sconti e promozioni mentre Leroy Merlin offre la app per aiutare i clienti a navigare in negozio trovando subito la merce che cercano grazie a un localizzatore di servizio. Variante dello smart commerce è anche un uso esteso del qr code come fanno Alpina o Chicco, che lo appongono al prodotto per offrire ai clienti un manuale di istruzioni più …alla mano.

Dallo smartphone allo smart commerce il tap e breve

Coop Estense, invece, propone ai clienti smartphone-dotati di usare il loro telefonino come dispositivo di self-scanning. Partner tecnologico del progetto RetApps, specialista di soluzioni per il commercio assistito via smartphone e tablet. A fondare un’azienda che ha nello smart commerce il suo core business è un personaggio che conosce molto bene il retail, a partire dalle sue fondamenta informatiche: Alessandro Tiretta, consulente It ed ex Cio di Leroy Merlin che, dopo aver passato diversi anni tra governance tecnologica e Crm, ha deciso di capitalizzare il suo passato mettendo a fattor comune creatività, esperienza e competenza tecnologica.

Anche il retail italiano si sta rinnovando, alla ricerca di nuovi modi per ingaggiare la shopping experience. Il Byod arriva in negozio ma non tutti sono pronti a capire la dinamica legata allo smart commerce…

“Siamo in un momento di grande cambiamento spinto da Internet e dalla mobilità e tutti i retailer devono capire che è necessario avere una strategia globale che guidi il cliente prima, durante e dopo la fase d’acquisto. La tecnologia da sola non serve se non viene integrata col marketing e l’organizzazione aziendale per sfruttare al meglio il canale mobile. Se è vero che, soprattutto in Italia, vi è una larghissima diffusione di smartphone, è altrettanto vero che mancano i servizi con cui sfruttare le loro potenzialità. La nostra missione è proprio quella di sviluppare soluzioni integrate ed assistere i retailer nella loro transizione verso il commercio assistito tramite smartphone (da noi battezzato Smart Commerce), immaginando, fornendo e gestendo soluzioni all’avanguardia nella relazione e nella catena del valore”.

Nella vostra offerta proponete una chiave interessante di convergenza tecnologica e dematerializzazione. Come funziona la piattaforma, più nel dettaglio?

“Come ho sempre sostenuto, non basta avere un’app per essere presenti sul mercato ma si deve avere una chiara visione di come questa si posiziona nel processo aziendale e di relazione col cliente. Quello che cerchiamo di fare è di accompagnare i retailer nel perseguire una strategia mobile a 360 gradi che, sfruttando gli smartphone già nelle mani di milioni di persone, offra dei servizi di valore per creare o mantenere un legame qualitativo e quantitativo tra i vari attori della filiera. La nostra piattaforma, SmartBip, si basa su di un’architettura modulare ed è formata da componenti in-Store e da elementi in cloud, adattandosi all’organizzazione del retailer con l’obiettivo di gestire al meglio il canale mobile. Sito Web, Cms, Crm, Loyalty, Fidelity, Couponing, Payment e via dicendo, sono tutte soluzioni che devono essere orchestrate in maniera coordinata perché la user experience comincia fuori ma si perfeziona nel punto vendita”-

Ieri le aziende hanno imparato il valore della multicanalità. Sul fronte del couponing si può parlare di… multipagalità?

 “Quando si parla di smart commerce, sicuramente couponing e payment sono le aree che maggiormente vedranno un proliferare di proposte diverse ma si dovrà fare attenzione a non perdere di vista l’obiettivo del retailer andando a complicare le cose invece di semplificarle. I sistemi devono essere semplici ma efficaci, indirizzando in maniera profilata le offerte e andandosi a integrare con i sistemi del punto vendita per eliminare tutti quei processi manuali che oggi affliggono il retailer, creando dispersione e disefficienza. Il modulo Loyalting di SmartBip, consente di veicolare coupon profilati sulla base delle reali intenzioni d’acquisto che possono essere redenti direttamente in cassa, eliminando così i processi manuali legati al cartaceo. Vi è inoltre la possibilità di scegliere la modalità di riscossione del valore che può essere sia sotto forma di sconto immediato sul prodotto acquistato, sia come accumulo di credito spendibile in modalità wallet. L’integrazione con il nostro modulo di Mobile Payment consente quindi di svolgere tutto questo processo in autonomia direttamente dallo smartphone del cliente con la logica del single tap”. (fonte: thebizloft.com)