Il cioccolato Coop è diventato Solidal. Esattamente come già successo per il tè, Coop ha convertito una propria linea da filiera convenzionale a filiera certificata Fairtrade e in alcuni casi biologica. Dieci tipologie di cioccolato (al latte, fondente, bianco, senza zuccheri aggiunti, con riso soffiato, con nocciole) per le quali saranno coinvolti produttori in Perù, Repubblica Dominicana e Madagascar. Nel caso delle varietà con zucchero di canna aggiunto interessati anche Costa Rica, Mauritius e Swaziland. Le materie prime certificate Fairtrade, dopo un’accurata selezione, arrivano in Italia per la lavorazione insieme agli altri ingredienti e la trasformazione dal cacao al cioccolato di qualità.
La coltivazione del cacao e la successiva lavorazione seguono i principi dell’agricoltura sostenibile che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali; a beneficiarne più di 12.000 piccoli agricoltori dei paesi in via di sviluppo che hanno visto migliorare le loro condizioni di lavoro e di vita. Ad esempio, la cooperativa Conacado in Repubblica Dominicana, grazie a Fairtrade, ha perfezionato la qualità del cacao prodotto migliorando la tecnica della fermentazione; oggi sono circa 9000 i membri di quella cooperativa che è diventata la principale impresa esportatrice del Paese e tra le dieci più grandi al mondo. Acopagro invece, la cooperativa che produce cacao in Perù, fa parte di quella rete di produttori, prima coinvolti nella coltivazione di cocaina, che, grazie ad un programma delle Nazioni Unite e all’intervento di Fairtrade, hanno convertito le produzioni illecite in coltivazioni bio e sostenibili. In entrambi i casi, così come per altri soggetti coinvolti, Fairtrade garantisce un prezzo minimo ai produttori, oltre a un Fairtrade Premium che interviene direttamente sulla vita delle comunità.
“Con la nuova linea Cioccolato Solidal intendiamo rafforzare un modello sostenibile e cooperativo di fare impresa e dimostrare che c’è un modo per superare i confini dello sviluppo, accorciando le distanze tra chi acquista e chi produce - spiega Vladimiro Adelmi, responsabile della linea Solidal Coop -Contiamo di trovare alleati i nostri soci e consumatori”. E in effetti i consumatori sembrano essere sempre più sensibili all’acquisto di beni equosolidali. Secondo l’ultimo report stilato da Fairtrade Italia il valore dei prodotti venduti nel nostro Paese è pari a 99 milioni di euro con un incremento del 10% sull’anno precedente; nel 2003 tale valore non raggiungeva i 30 milioni di euro. Qui Coop ha sicuramente giocato da apripista; è infatti in Coop che è stato venduto nel 1995 il primo prodotto equosolidale, il caffè per la solidarietà. Da allora, sono diventati 47 i prodotti della linea Solidal Coop. “In questo nuovo impegno di Coop - spiega Paolo Pastore, direttore di Fairtrade Italia - il valore aggiunto è dato dalla collaborazione tra organizzazioni, dei paesi in via di sviluppo e italiane, per costruire un’economia condivisa che consenta un processo di crescita e consapevolezza dei contadini e dei coltivatori coinvolti nel Commercio Equo, con impatti positivi per tutte le comunità interessate, in termini di accesso ai servizi di base, salute e sviluppo sostenibile. Fairtrade consente un’alleanza con consumatori e cittadini, protagonisti di un consumo sostenibile e responsabile delle sorti del pianeta per tutti i popoli”.