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Federdistribuzione: dato di novembre ulteriore segnale della fragilità della ripresa.

I dati pubblicati oggi dall’Istat relativi al mese di novembre 2015 registrano complessivamente una variazione pari al -0,1% nella dinamica delle vendite a valore nel confronto con novembre 2014. L’alimentare segna un -0,2% mentre per il non alimentare la variazione è nulla. Per quanto riguarda i dati a volume, l’Istat rileva un calo del -1,0% rispetto a novembre 2014, con l’alimentare a -1,7% e il non alimentare a -0,6%.
Dall’inizio dell’anno le vendite segnano un +0,8% a valore nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente: l’alimentare è a +1,3% e il non alimentare a +0,6%.
“Dopo 5 mesi di crescita le vendite al dettaglio a novembre frenano bruscamente per tutte le formule distributive, segnando addirittura nel suo complesso un valore negativo – commenta Giovanni Cobolli Gigli (nella foto), Presidente di Federdistribuzione – Siamo sempre stati molto prudenti nel commentare i dati positivi dell’ultimo periodo, temendo che l’instabile situazione nazionale e internazionale potesse frenare quello slancio. I dati di novembre confermano i nostri timori, e informazioni in nostro possesso fanno prevedere risultati non brillanti anche per il mese di dicembre.
“Viviamo una situazione nella quale i segnali di risveglio dell’economia nazionale rischiano di non tradursi in nuovi consumi generalizzati (solo il settore dell’auto appare fortemente dinamico), con ciò bloccando il processo di ripresa che non riesce a decollare. Infatti, nonostante il clima di fiducia delle famiglie sia alto, queste ultime preferiscono aumentare i risparmi. Siamo da sempre convinti che solo una decisa e generale ripresa dei consumi delle famiglie potrà stimolare efficacemente la ripresa economica italiana, e in questa direzione vanno dedicati tutti gli sforzi”.
“Ci sono alcune iniziative che possono contribuire a stimolare gli acquisti delle famiglie italiane – continua Cobolli Gigli – Come ad esempio la liberalizzazione delle vendite promozionali per i prodotti non alimentari, un provvedimento utile per i consumatori, che godrebbero regolarmente di offerte convenienti, e per le imprese, che potrebbero gestire al meglio la rotazione e gli stock assortimentali, minimizzando i propri costi e garantendo ai clienti sempre un’offerta aggiornata”.
“Sono iniziative senza alcun impatto economico sui conti delle amministrazioni ma utili a rilanciare una domanda interna poco vivace” conclude il Presidente di Federdistribuzione.