Da spreco a risorsa. Un processo virtuoso che Coop, primaria impresa della grande distribuzione in Italia e al tempo stesso organizzazione di consumatori, onora da anni, ma che costantemente rilancia e rinnova. Nel 2019 il progetto “Buon Fine”, ovvero la merce donata in solidarietà ha ottenuto un nuovo primato; le cooperative di consumatori hanno donato 6190 tonnellate di derrate alimentari –in grado di generare non meno di 7,5 milioni di pasti – per un valore pari a oltre 30 milioni di euro. A beneficiarne 948 associazioni di volontariato in tutta Italia. Le donazioni Coop sono sostanzialmente in linea con quelle dell’anno precedente e il meccanismo è stato oltremodo facilitato dalle semplificazioni amministrative poste in essere con la Legge Gadda (166/2016), entrata in vigore da poco tempo.
C’è anche da dire che il 70% delle donazioni interessa prodotti freschi e freschissimi e questo spiega la particolarità del modello Coop rispetto ad altri di altre organizzazioni. Un modello di donazione a chilometro zero perché immediatamente dai 661 punti vendita coinvolti si raggiunge attraverso la rete capillare delle associazioni e grazie al lavoro congiunto di dipendenti e soci la destinazione individuata (mensa, case di accoglienza etc). Una sorta di rete protettiva diversa da territorio a territorio ma capace comunque di dar vita a una importante operazione di inclusione sociale.
Inoltre, a fianco delle donazioni, Coop ha sviluppato nel tempo “Mangiami subito”, l’altra misura di contrasto allo spreco alimentare attraverso la vendita di prodotti prossimi alla scadenza a prezzi scontati dal 50 al 60% a fine giornata. Queste ultime ammontavano a oltre 52 milioni di euro (stima 2019).