Prodotti sfusi, venduti alla 'spina' e consegnati ai clienti in contenitori portati da casa o presi in prestito nel negozio. Aprirà quest'estate a Berlino "Original Unverpackt", il primo negozio tedesco a zero packaging nato dall'idea imprenditoriale di due giovani donne, con l'obiettivo di "dare il via a una nuova generazione che possa 'riparare i danni' in materia di rifiuti, commessi dalla precedente".
Ridurre i costi di smalitimento e l'inquinamento
Il concept del negozio è semplice: i prodotti, circa 600 fra alimentari e non (vi è anche un'ampia selezione di prodotti cosmetici e per la pulizia), vengono proposti e venduti in dispenser con sistema gravitazionale, e i clienti possono acquistarli utilizzando scatole e recipienti personali o prendendo in prestito contenitori messi a disposizione dal supermercato e che devono essere restituiti o riutilizzati la volta successiva. Lo scopo è quello di diminuire la quantità di materiale utilizzato per l’imballaggio che solitamente viene gettato via e che genera rifiuti. Il tutto con notevoli costi di smaltimento, oltre che di inquinamento.
In Germania 16 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio
Secondo gli ultimi dati diffusi solo in Germania si producono ogni anno 16 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio e la maggior parte non vengono riciclati. “Non siamo una grande catena- hanno dichiarato le titolari del negozio, Milena Glimbovsky e Sara Wolf (in foto)- ma le cose si possono cambiare un pò alla volta, cercando di convincere le persone a cambiare le proprie abitudini."
Avviato grazie al crowfunding
Oltre ad essere il primo esperimento di supermercato sostenibile della Germania, "Original Unverpackt" ha anche un'altra particolarità: si tratta del primo progetto avviato tramite crowfunding. Lanciato sul web, il progetto è riuscito in poche settimane quasi a raddoppiare, grazie alle innumerevoli donazioni pervenute, la cifra minima necessaria per l'apertura di un negozio: 45mila euro. La generosità dei sostenitori verrà premiata in svariati modi: si va buoni sconto per acquisti futuri, a consegne a casa gratis o, questa la trovata più originale, alla possibilità di dare il proprio nome a un prodotto.
Buone pratiche anche dall'Italia con i "Negozi Leggeri"
L'iniziativa tedesca in realtà non è la prima del genere, ma segue diversi progetti avviati in tutto il mondo negli ultimi anni, come la catena londinese degli Unpackaged store inaugurata nel 2007 e gli in.gredients, piccole drogherie inaugurate, con grande successo, in terreno texano. Ma anche l'Italia ha dato il buon esempio. Risale al 2009 l'apertura del primo "Negozio Leggero" a Torino (foto in basso), la prima catena, nata dall'esperienza dell'Ente di ricerca Ecologos e dal lavoro di Rinova s.c., di supermercati senza imballaggi e con prodotti venduti sfusi. Attualmente i punti vendita sono nove, di cui sei in Piemonte, due in Lombardia e uno nella capitale.