“Le tecnologie esposte a Cibus Tec Food Pack sono di importanza fondamentale per assicurare qualità al settore agroalimentare italiano, oltre che sicurezza e tracciabilità dei prodotti” ha dichiarato Andrea Olivero, Vice Ministro per le Politiche Agricole che ha inaugurato questa mattina a Parma la fiera delle tecnologie per il confezionamento ed il packaging del cibo.
Mille espositori provenienti da 30 paesi e distribuiti su 55mila mq, 500 Chief Tecnology Officer provenienti dai mercati esteri, 30mila visitatori attesi, questi i numeri della 50° edizione di Cibus Tec Food Pack, una delle più antiche fiere di settore del mondo.
Il Vice Ministro Olivero nel sottolineare come il ruolo delle tecnologie per la lavorazione del cibo sia fondamentale anche in chiave Expo2015 ha affermato: “Il tema proposto da Cibus Tec pone la grande sfida per il futuro dell’agroalimentare: garantire cibo in quantità sufficiente, di qualità e salubre. In questo scenario, la via italiana deve avere la capacità di creare e mantenere un sistema che integra in modo intelligente le risorse disponibili, l’innovazione, le differenze territoriali e la competitività delle imprese. Serve dunque investire di più nella ricerca e nella tecnologia. Le macchine che vediamo esposte a Parma sono fondamentali per la qualità, la salubrità e la conservazione del cibo”.
“Le azioni di governo puntano proprio ad utilizzare leve differenti come il ricambio generazionale, la migliore organizzazione di filiera, il sostegno all’export e iniziative di lotta alla povertà e allo speco alimentare. Mi preme inoltre sottolineare che l’avvio dei nuovi PSR costituisce l’opportunità per sostenere quegli investimenti dedicati all’innovazione e all’introduzione di nuove tecnologie, capaci di garantire una corretta informazione al consumatore, attraverso l’etichettatura e quindi la tracciabilità della produzione.” – ha continuato il Vice Ministro Andrea Olivero.
“La visione congiunta degli strumenti disponibili e delle opportunità - ha concluso il Vice Ministro - è la base per affrontare al meglio Expo 2015-Nutrire il pianeta, un’occasione straordinaria non solo per raccontare le eccellenze italiane e le potenzialità del nostro settore agroalimentare ma per affrontare una riflessione congiunta sul tema del cibo, quale bene comune in grado di veicolare i valori di comunità e di appartenenza, di cooperazione, di dialogo e rispetto delle diversità”.
Nel corso del convegno di apertura, il Presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, ha ricordato la perdurante flessione del mercato interno, sulla quale l’intervento degli 80 euro ha avuto solo effetti marginali, e ha perciò esplicitamente sollecitato Olivero sulla necessità più che mai di ripristinare il Piano per l’internazionalizzazione: “Spero si tratti di un incidente di percorso. Avevamo collaborato col Governo per la definizione del Piano per la Internazionalizzazione che però non è presente nella Legge per la Stabilità, come era previsto”.
E a Cibus Tec Food Pack ha fatto la sua prima uscita pubblica un progetto che verrà presentato a Expo2015: “La Filiera intelligente”, sviluppato dai Giovani di Confagricoltura e Federalimentare, e CNR per la divulgazione della ricerca sia in ambito agricolo che agroalimentare. Prima delle 7 tappe di avvicinamento ad Expo quella presentata oggi a Parma dedicata ai nuovi materiali per il packaging agroalimentare.
“In settori come, ad esempio, quello del vino, dell’olio e nel comparto ortofrutticolo, in particolare la IV gamma – ha rimarcato Raffaele Maiorano, presidente dei Giovani di Confagricoltura – il packaging è oggi una componente determinante per invogliare il consumatore all’acquisto. L’imprenditore agricolo che trasforma i propri prodotti e vuole emergere sui mercati non può esimersi dallo studiare e approfondire ed investire su modalità e tecniche di packaging accattivanti, chiare e sostenibili”.
Nella prima session de La filiera Intelligente sono stati esaminati i possibili usi dei packaging alimentari in Materi-Bi®, la bioplastica biodegradabile e compostabile; i nuovi plastomeri , esempio di innovazione di prodotto per il packaging alimentare; le bioplastiche nel packaging dei prodotti agroalimentari; i processi produttivi di piatti pronti dalle materie prime al confezionamento in atmosfera modificata.
Cibus Tec Food Pack si caratterizza come una fiera “a ciclo completo”, dalle tecnologie di produzione e lavorazione del cibo fino al confezionamento che guarda soprattutto ai mercati esteri. “Se parliamo di packaging, l’80% dei 6 miliardi di fatturato del comparto provengono dall’export – ha dichiarato il Presidente di Ucima, Giuseppe Lesce - Sin dalla sua nascita abbiamo creduto fermamente nel progetto Food Pack, che rappresenta il primo importante tassello di una nuova strategia fieristica che la nostra Associazione ha avviato due anni fa e che si sta concretizzando nel rafforzamento delle manifestazioni italiane specializzate del nostro settore”.
La presenza di Ucima a Cibus Tec Food Pack è stata sottolineata anche dal nuovo Presidente di Fiere di Parma, Gian Domenico Auricchio: “E’ la vera novità di questa 50° edizione di Cibus Tec, che dimostra così ancora una volta di essere una fiera capace di rinnovarsi nel tempo. Altro tema fondamentale di questa edizione è la sicurezza alimentare, cui è dedicato un importante convegno internazionale. Sicurezza significa certamente maggiori controlli nella distribuzione, ma soprattutto sviluppo delle tecnologie che lavorano il cibo. Oggi in Italia spendiamo 3 miliardi di euro per la sicurezza dei nostri prodotti, ma si deve poter fare di più”.
Un tema, quello della sicurezza, toccato anche dal nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare Francesco Divella, intervenuto al workshop “La Filiera Intelligente”: “Come Industria Alimentare sappiamo che il packaging svolge un ruolo fondamentale nel garantire l’integrità, la qualità e la sicurezza dei prodotti e che inoltre è portatore dei valori della marca e delle informazioni nutrizionali. Da sempre l'industria alimentare è impegnata sul fronte della riduzione degli imballaggi e su quella dei costi legati al trasporto, cercando inoltre di incrementare sempre di più il materiale riutilizzato”.