Nel settore della refrigerazione commerciale ha assunto un’importanza fondamentale il tema del Risparmio Energetico.
È un tema sentito in primo luogo dalle catene di supermercati, in quanto la riduzione degli sprechi rappresenta il primo efficace sistema per il contenimento dei costi ed il raggiungimento di una migliore competitività.
Inoltre, il fatto di adottare tecniche e metodologie impiantistiche volte al Risparmio Energetico, significa anche perseguire una politica socialmente responsabile nei confronti di tutti gli stakeholders che interagiscono con il supermercato: azionisti, lavoratori, clienti, fornitori, ambiente e società.
Oggi, infatti, sappiamo che l'aria, l'acqua, le materie prime sono risorse finite, ed è quindi un dovere etico, sociale ed anche imprenditoriale, farsi carico di una grande attenzione nel loro utilizzo.
Gli imprenditori sensibili alle problematiche ambientali e al concetto di Risparmio Energetico hanno fatto diventare queste istanze parte integrante dell’Identità stessa della loro azienda, nella convinzione che l'impresa sostenibile si garantisce maggiori possibilità di sviluppo nel lungo periodo, l'opportunità di godere i vantaggi dell'eco-efficienza ai fini della sua competitività e infine, concorre alla "competitività del territorio".
Qualità, benessere, ecologia e rispetto ambientale, diventano indicatori sia nella scelta dei prodotti a scaffale (propri o di marca), che nella progettazione dei nuovi negozi.
Si è sempre più consci che il consumatore vuole acquistare in modo consapevole, critico e, se possibile, riuscire ad influenzare, tramite le sue scelte d’acquisto ed il suo sistema dei valori, la struttura dell’offerta dei beni che egli acquista sul mercato. In questo senso, il rapporto prezzo percepito / qualità percepita non è più l’elemento dominante che guida l’individuo nel processo di scelta di un prodotto. Egli vuole sapere, ad esempio, se nella produzione di quel bene viene fatto uso di fattori inquinanti o nocivi per l’ambiente, se il prodotto agroalimentare proviene da colture biologiche, se viene usata manodopera minorile, se vengono violati i “diritti fondamentali dell’uomo” nei rapporti che l’impresa intesse con i lavoratori ed i fornitori, se l’impresa agisce nel rispetto delle leggi nazionali ed internazionali di natura amministrativa, penale e fiscale. In poche parole, il consumatore comincia ad informarsi circa la reputazione di cui gode l’azienda dalla quale sta comprando il bene e ovviamente premierà quelle aziende che opereranno in modo socialmente responsabile.
E’ ormai ampiamente documentato che più del 50% dei consumi elettrici di un supermercato è dovuto al freddo alimentare (centrali frigo, banchi frigo, celle, sale di lavorazione).
Intervenire in questo ambito consente di ottenere risparmi energetici consistenti.
Il primo passo importante è la cura nella progettazione e la scelta dei componenti.
Una buona progettazione dell’impianto frigorifero deve tener conto delle dimensioni adeguate delle tubazioni del refrigerante (specialmente quando si vuole sfruttare il risparmio energetico grazie alla condensazione flottante), dei percorsi atti a ridurre il più possibile le perdite di carico, del giusto dimensionamento delle centrali frigo e batterie condensanti in grado di supportare situazioni critiche quali quelle estive.
Quanto detto, oltre che a garantire il buon funzionamento dell’impianto, consente l’implementazioni di quelle tecnologie che rendono possibili riduzione dei consumi energetici.
L’uso di controllori elettronici di ultima generazione, garantiscono il costante funzionamento dell’impianto e l’attuazione di quelle procedure che portano ad ottenere la massima efficienza e i conseguenti benefici energetici.
A tal proposito è di fondamentale importanza equipaggiare le utenze frigorifere (banchi e celle) di valvole elettroniche di espansione per il controllo del flusso di refrigerante negli evaporatori, e abbinare un controllo modulante della pressione di condensazione su entrambi le centrali frigo, in grado di ottimizzarne il funzionamento e l’efficienza quando le temperature esterne risultano essere particolarmente favorevoli (periodo invernale).
In un impianto tradizionale con valvole termostatiche meccaniche (TEV) questo dato risulta ininfluente, in quanto tutto il sistema è costretto ad operare in situazioni in cui i valori di condensazione devono essere fissi per consentire un buon funzionamento del dispositivo meccanico di laminazione.
Al contrario, in un impianto con valvole elettroniche (EEV), poiché queste operano totalmente indipendenti dalla differenza di pressione, è possibile realizzare sui condensatori un controllo fluttuante della temperatura di condensazione, che adatta costantemente la stessa alla temperatura esterna. In questo modo è possibile ottenere risparmi energetici significativi, mantenendo stabile la pressione di aspirazione (quindi la temperatura dei banchi) e riducendo ad esempio la pressione di condensazione da 45-50°C a 20°C (quando le condizioni esterne lo consentono). Possono essere realizzati risparmi energetici fino al 20%.
Normalmente per ogni grado in meno della temperatura di condensazione si ottiene un risparmio energetico pari al 2%. Gli stessi costruttori di compressori mettono a disposizione tabelle dove mostrano l’incremento considerevole del COP (coefficiente di performance) di un compressore frigorifero al ridursi della temperatura di condensazione. Il concetto è per certi versi semplice, in quanto valori di temperatura di condensazione elevati determinano l’aumento del rapporto di compressione, una conseguente riduzione della capacità frigorifera (quindi una riduzione del COP) e un aumento della potenza elettrica assorbita.
Le valvole di espansione elettroniche di tipo proporzionale, sono quelle che maggiormente rispondono alle esigenze di funzionamento richieste: rispetto a quelle di tipo pulsante garantiscono infatti un funzionamento più stabile delle unità frigorifere e con ridotte sollecitazione di pressione alle linee di refrigerante.
Adottando questo tipo di soluzioni si riesce ad avere un risparmio energetico stimato sui consumi di un impianto superiore al 20% annuo e migliori condizioni di lavoro dei compressori (pressioni più basse, temperature di scarico inferiori).
Questo determina:
- una minore incidenza dei guasti e quindi un abbattimento dei costi di manutenzione;
- permanenza delle performance nel tempo;
- una migliore conservazione dei prodotti a bassa temperatura (surgelati e gelati);
- una migliore regolazione delle utenze a bassa temperatura (raggiungimento di
temperature inferiori);
- un minor deterioramento delle parti meccaniche dei compressori e dell’olio di lubrificazione;
- una ripetibilità dei risultati di regolazione e consumo energetico nel tempo.
L’utilizzo di questa tecnologia sarebbe la dimostrazione di un atteggiamento di rispetto ed attenzione verso problematiche di risparmio energetico ed utilizzo consapevole e socialmente responsabile delle risorse disponibili. (fonte Carel S.p.A.)