Il carrello della spesa si svuota a causa della recessione e costringe ben sette famiglie su dieci a modificare la qualità e la quantità dei prodotti.
E' quanto stima la Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull'inflazione nel mese di aprile 2013 che evidenziano un aumento dell’inflazione del 2,7% per i prodotti alimentari.
"L'aumento degli acquisti a basso prezzo, se da un lato ha favorito il contenimento dell'inflazione, dall'altro - sottolinea la Coldiretti - ha privato gli italiani di alimenti essenziali per l'alimentazione.
Il risultato è infatti che il 12,3% degli italiani non è più in grado di sedersi a tavola con un pasto adeguato in termini di apporto proteico almeno una volta ogni due giorni, con conseguenze gravi anche per la salute".
"Oltre un certo limite - sostiene la Coldiretti - sul cibo non e' possibile risparmiare se non si vuole mettere a rischio la salute.
Quello della carne di cavallo spacciata per manzo in piatti pronti, ragù e surgelati è un esempio eclatante di una truffa globale sul cibo determinata dal tentativo di comprimere oltre ogni limite i costi, come pure e' sospetta l'offerta di bottiglie di olio di oliva extravergine a prezzi che non riescono nemmeno a coprire il costo di raccolta delle olive.”
“Rispetto allo stesso mese dello scorso anno i prodotti alimentari che hanno registrato il maggior incremento sono - conclude la Coldiretti - la frutta fresca (+8,1%) ed i vegetali freschi (+6,6%) mentre aumenti importanti sono rilevati anche per i vini (+4,4%) e l'olio di oliva (+3,7%).”
Fonte: Coldiretti