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Eataly, la fabbrica dei sogni

eatalyPresso il Centro Congressi di Eataly a Roma si è tenuto il convegno  “La distribuzione come strumento di narrazione del Made in Italy agli italiani e all’estero”, con la partecipazione di Oscar Farinetti, presidente di Eataly, Christian Iperti, direttore generale di Auchan Italia, Marco Pedroni, presidente di Coop Italia e Roberto Burdese presidente di Slow Food. Per l’occasione è stata ufficializzata la partnership di Eataly e Auchan, che da qualche mese propone nei suoi 50 ipermercati in Italia una selezione di prodotti Eataly, come pasta, sughi, olio extravergine d’oliva, e la linea Vino Libero. Ancora una volta, grazie ad Oscar Farinetti, gli italiani di Torino, Bologna, Roma, Genova, Firenze e Milano …, avranno la possibilità di degustare molti prodotti ricercati e di qualità recandosi negli ipermercati Auchan.
“Crediamo in questo progetto perché crediamo nella qualità e tipicità del Made in Italy – ha dichiarato Christian Iperti, direttore generale di Auchan Italia –. Da sempre siamo impegnati nella sua valorizzazione, collaborando con le PMI italiane, che rappresentano il 30% dei nostri fornitori, esportando ogni anno circa 750 prodotti locali in 13 paesi del Gruppo, e promuovendo sui nostri scaffali, insieme alla convenienza, anche una reale democratizzazione di prodotti ricercati e di qualità.” “Siamo convinti – ha detto Marco Pedroni, presidente di Coop Italia - che il cibo buono, sicuro e di qualità debba essere accessibile a tutti i consumatori italiani, anche a quelli più colpiti dalla crisi economica. Come Coop lavoriamo intensamente a questo obiettivo di sostenibilità economica e sociale. Coop è il distributore che negli anni più ha contribuito alle filiere del cibo italiano. Con la recente iniziativa di trasparenza sulle origini delle materie prime dei 1400 prodotti alimentari confezionati a marchio (“Origini Trasparenti”), Coop prosegue un lavoro ormai storico di informazione ed educazione ai consumi e allo stesso tempo intende stimolare altri miglioramenti della competitività del sistema agro-industriale italiano”. 
"Il cibo italiano di qualità ha bisogno di essere narrato. - ha detto Oscar Farinetti presidente di Eataly - La distribuzione ha questo compito. Che è un dovere ma anche un privilegio. Lo deve fare Eataly, lo deve fare la Grande Distribuzione ma anche la piccola. Tutti dobbiamo impegnarci nella narrazione" “Ventotto anni di storia di Slow Food di esperienze, di confronto e lavoro con i produttori di tutti i territori d'Italia, - spiega Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia – ci hanno consegnato una profonda conoscenza del tema Made in Italy e di come esso possa essere narrato senza tradirne l'essenza. Per questo abbiamo iniziato già dal 2009 a lavorare al progetto dell'etichetta narrante che stiamo sperimentando con i Presidi Slow Food ma che già stiamo provando ad estendere ad alcune altre realtà produttive a partire da Alce Nero”.
 E’ evidente che in Italia, esaurite le città d’arte dove la presenza degli stranieri è massiccia, il signor Farinetti ha ben compreso che per far crescere in modo esponenziale il fatturato  c’era la necessità di utilizzare la GDO.
Uno dei capisaldi dell’economia e del capitalismo è quello di creare un bisogno per poi soddisfarlo, e se non si ha niente di nuovo da vendere, basta inventarlo! Nel paese che ha creato il marchio D.O.C. e che ha contribuito a far nascere il marchio D.O.P, Oscar Farinetti ha compreso, prima di altri in Italia, che il modo di fare shopping è cambiato e che era necessario evolvere il modo di proporre e vendere i prodotti enogastronomici. La proposta commerciale di Eataly, ma a dire il vero anche quella di Coop.fi, è innovativa in Italia, perché ha coinvolto un insieme di variabili estremamente complesse e interdipendenti come il valore del brand, l’attitudine all’acquisto e gli stimoli di vita dei consumatori, l’offerta in termini di categorie merceologiche e di esperienze di acquisto. E’ proprio attorno a quest’ultimo concetto, la “shopping experience”, che influenza positivamente l’attitudine all’acquisto dei consumatori, trasformandoli da visitatori distratti in clienti soddisfatti, Oscar Farinetti sta facendo il suo business.