Sono arrivate in Senato e da lì raggiungeranno i presidenti di Camera e Senato, il premier Paolo Gentiloni, il ministro allo Sviluppo Carlo Calenda e il Commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Vestager le 170.000 firme raccolte da Liberalizziamoci per chiedere la liberalizzazione dei farmaci di Fascia C con ricetta.
Una battaglia che Conad sta conducendo da tempo assieme alla Federazione nazionale parafarmacie italiane e Altroconsumo nella convinzione che allargare la vendita dei medicinali a carico del cittadino alle parafarmacie, dove operano farmacisti abilitati alla professione, sia una conquista di civiltà e un passo avanti verso la tutela del potere di acquisto delle famiglie.
Parliamo di quella categoria di farmaci che prescrive il medico, ma che gli italiani pagano interamente di tasca propria, spendendo circa 3 miliardi all’anno. Solo pochissime farmacie – circa una su cento, secondo una recente indagine di Altroconsumo – praticano sconti su questi prodotti, che hanno un prezzo medio di circa 12 euro per confezione.
Nel corso degli ultimi 11 anni tutti i tentativi di estenderne la vendita alle parafarmacie sono naufragati per via dell’ostruzionismo delle lobby interessate a mantenere il monopolio. Ma la libera concorrenza è una delle prerogative di un mercato sano, che favorisce chi sa innovare e garantire servizi di qualità, contribuisce a calmierare i prezzi e, nel caso dei medicinali, a restituire pari dignità ai farmacisti che lavorano nelle parafarmacie.
I 170.000 cittadini che hanno firmato la petizione chiedono questo: un mercato più dinamico, occupazione, costi delle cure più accessibili. Richieste che è auspicabile siano accolte dalle istituzioni centrali. Liberalizziamoci manterrà aperta la raccolta delle firme fino a quando queste istanze non diverranno oggetto di un serio dibattito politico.
Liberalizziamoci è una piattaforma creata da Conad e aperta a tutti, che ha lo scopo di raccogliere le firme per la petizione per la liberalizzazione dei farmaci di Fascia C con ricetta e di sensibilizzare i consumatori sugli effetti delle dinamiche concorrenziali sulla spesa delle famiglie.