I dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di gennaio registrano una diminuzione del -0,8% rispetto a gennaio 2015 nelle vendite a valore, con l’alimentare a -0,6% e il non alimentare a -0,8%.
“Il 2016 comincia in modo non positivo – Commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione –Il dato negativo del settore non alimentare indica che anche i saldi, nonostante le attese da parte di consumatori e imprese, non sono riusciti a dare slancio ai consumi, che dopo l’euforia del periodo estivo del 2015 si sono nuovamente appiattiti”.
“Questo avvio debole delle vendite complessive, nonostante la Distribuzione Moderna Organizzata dia segnali più incoraggianti rispetto alle altre formule commerciali, è particolarmente preoccupante – continua Cobolli Gigli - perché il 2016 rappresenta l’anno chiamato a dare un segnale definitivo sulla capacità dell’Italia di tornare a correre alla velocità degli altri Paesi, per non perdere ulteriormente terreno. Peraltro ulteriori preoccupazioni si aggiungono a seguito dei recenti fatti di Bruxelles, soprattutto per il turismo”.
Finché non si riprenderanno i consumi sarà difficile avviare per il Paese un robusto percorso di ripresa. Ed è su questo obiettivo che chiediamo al Governo di concentrare le risorse, riducendo l’impatto del fisco su famiglie e imprese, lavorando per evitare ulteriori freni al loro sviluppo per il futuro (clausole di salvaguardia su Iva e accise), sostenendo gli investimenti attraverso interventi che favoriscano semplificazioni e riduzione dei costi della burocrazia” conclude il Presidente di Federdistribuzione.