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GDO: Esselunga e la produttività dei canali di vendita.

esselungaSecondo uno studio condotto da Nielsen per stabilire quale insegna italiana della GDO ha la più alta redditività per mq (rapporto vendite/superficie), Esselunga risulta che prima nella graduatoria con 18.000 €/mq. Premesso che la produttività raggiunta da Esselunga nel canale superstore, e non solo quella, è inarrivabile, i risultati dell'indagine non danno la giusta prospettiva della reale situazione perchè ha messo a confronto le insegne non tenendo conto dei canali di vendita.
Nel 2014 in Italia la produttività media di un ipermercato è risultata essere di 6.313 €/mq mentre quella di un superstore di 7.946 €/mq. Rispetto al 2008 il canale iper ha subito una flessione del 16,8%, mentre quello del superstore un incremento del 5,4% (fonte Cermes - Università Bocconi, elaborazioni su dati IRI e aziendali).
Secondo l'ultimo report di Planet Retail dedicato alla GDO, che ha classificato l'efficienza delle strutture distributive utilizzando come lo stesso termine di valutazione, la produttività per metro quadrato, nel 2014 in Europa, nel canale iper, i primi della graduatopria sono risultati essere gli inglesi, secondi i francesi, terzi gli italiani seguiti dagli spagnoli e, ultimi, i tedeschi. La media di riferimento europea è di 9.000 €/mq.
Nel confronto, la struttura inglese esce a punteggio pieno negli ipermercati (15 su 15) e si piazza in una posizione di vertice nei supermercati (10 su 15). Anche la percentuale complessiva di chi usa il canale distributivo è molto alta, ma solo nel primo segmento di mercato (51%). Nel secondo, invece, la quota si assottiglia al 25%.
Segue a ruota la Gdo francese che negli ipermercati occupa una posizione di tutto rispetto (12 su 15), con un utilizzo di questo canale del 48%. Meno nei supermercati (8 su 15), ma comunque sopra la media. Così come l'utilizzo di questo canale distributivo (38%).
Per l'Italia, la resa nei supermercati e ipermercati è invece sotto la media, rispettivamente (5 su 6,72) e (7 su 9). Con una percentuale di "fedeli" consumatori del 41% e 32%. Una quota, in particolare nel segmento dei supermercati, molto più ridotta rispetto alla Spagna dove si registra il 60% di consensi.
Sul versante discount non ci sono significative differenze tra i Paesi, se non l'alta presenza dei tedeschi (40%) che si distinguono da tutti gli altri. Mentre sul versante libero servizio si nota una forte resa solo nelle strutture inglesi (8 su 15). Esclusa la Germania, l'Italia è l'unico paese sotto la media (4 su 5,55).
Il problema diventa più spinoso se ci si addentra nel mondo della Gdo italiana. E allora si capisce dove iniziano le criticità. A fotografarle è uno studio fatto da Conad focalizzato sulle stime della produzione al mq delle nostre strutture distributive, divise per area. La media di riferimento è di 5,4mila euro al mq (5,4).
Dalla ricerca si evince che l'Area 4 (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia) risulta quella con il più basso tasso di produttività (3,8 su una media di 5,3). L'Area 1 (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e Lombardia) e l'Area 3 (Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Sardegna) superano invece la media: 6,4 e 6,1. Perde colpi infine l'Area 2 (Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Fvg) che si posiziona a ridosso della media (5,3).



Ma quello che subito salta agli occhi è la forbice di quasi il 50% tra l'indice di produttività nell'Area 1 e 4 (6,4 contro 3,8). Numeri che certificano le difficoltà di fare grande distribuzione al Sud, dove a "vincere" sono i discount (4,5). Non accade così in tutte le altre Aree, nella quali c'è una elevato livello di produttività tra gli ipermercati. In particolare, nell'Area 1 (8) e nell'Area 3 (8,2). In quest'ultima poi, a differenza della prima (5,9), anche i supermercati superano la media in termini di efficienza (6,3). Più indietro l'Area 2 che su una stima di produzione media al mq di 5,5mila euro, negli ipermercati è al 6,6 e nei supermercati è al 5,6.