Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito alle agenzie pubblicitarie, agli istituti che eseguono analisi dei dati web e ai social media nostri partner. Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web

Maroni favorevole a nuove aperture ipermercati che vendano prodotti italiani

Sì a nuovi centri commerciali, a patto che nei reparti agroalimentari siano venduti prodotti italiani». È la proposta lanciata ieri dal presidente della Regione, Roberto Maroni, durante la manifestazione «Cibi d'Italia a Milano verso Expo 2015», la tre giorni dedicata all'agricoltura che Coldiretti ha allestito nel Fossato del Castello Sforzesco.

L'iniziativa del governatore è collegata al suo programma elettorale, che in un punto prevedeva di sospendere l'apertura di grandi catene: «Ci saranno nuove autorizzazioni, ma solo per le insegne che nel settore alimentare privilegiano i prodotti made in Italy», ha spiegato Maroni, anticipando la preparazione di un protocollo sul tema assieme a Coldiretti. Il presidente lombardo dell'associazione, Ettore Prandini, conferma: «Vogliamo incentivare la grande distribuzione a vendere il cibo nostrano, per questo abbiamo creato la rete di agricoltori certificati Campagna Amica. Avere l'appoggio della Regione in questa battaglia è fondamentale». Oltre che a sostenere l'economia locale, la sinergia tra i due enti punta anche a combattere la contraffazione del cibo made in Italy. Una piaga che ogni anno genera a livello nazionale un giro d'affari da 60 miliardi di euro. E proprio in termini di lotta alla contraffazione Maroni ha parlato di Expo: «Sia un'occasione per sensibilizzare anche i governi dei Paesi che la tollerano».

Coldiretti, intanto, ha lanciato un'iniziativa anti-crisi, i «tutor della spesa»: una rete di funzionari e produttori che a partire da giugno gireranno i mercati e le scuole per insegnare agli italiani come tagliare il 30% delle loro uscite mensili. Cioè a risparmiare sul cibo - ma anche sui trucchi e sui detersivi - senza rinunciare alla qualità. Come? Comprando direttamente dai produttori nelle aziende agricole, per esempio. Oppure adottando online un vitello (www.carnesicura.it), un maiale (www.adottaunmaiale.it) o un albero (www.corteroeli.com) per avere carne e frutta di qualità. Poi le signore di Donne Impresa insegnano a pulire l'argenteria con l'acqua di cottura delle patate. E a farsi una maschera di bellezza con un cucchiaio di latte, un cucchiaio di miele e uno di farina. Tante piccole dritte che però incidono sul portafoglio. E sulla salute: «Con la crisi, nel 2012 sette famiglie su 10 hanno acquistato cibi di scarsa qualità, con rischi anche per il fisico - spiega Rolando Manfredini, responsabile della Sicurezza alimentare di Coldiretti -. I nostri consigli aiutano a invertire questa drammatica tendenza».