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Piano d'azione europeo per il commercio al dettaglio

La Commissione europea ha adottato un piano d'azione europeo per il commercio al dettaglio e un Libro verde sulle pratiche commerciali sleali nella catena di fornitura tra imprese di prodotti (alimentari e non alimentari).

I servizi di vendita al dettaglio e all'ingrosso costituiscono uno dei settori economici principali dell'Unione europea e hanno un ruolo importante da svolgere per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro nel quadro della strategia Europa 2020: rappresentano infatti l'11% del PIL dell'UE e il 29% delle PMI europee, e danno lavoro a quasi 33 milioni di persone, offrendo opportunità di occupazione in particolare ai giovani, alle donne e ai lavoratori con livelli bassi di competenze e qualifiche. Rimangono però alcuni ostacoli che impediscono il buon funzionamento dell'approvvigionamento transfrontaliero, l'accesso dei consumatori ai servizi al dettaglio transfrontalieri e l'ingresso sul mercato dei dettaglianti.

Il Commissario per il mercato interno e i servizi Michel Barnier ha dichiarato: "I dettaglianti svolgono una funzione essenziale per garantire che i consumatori dell'UE beneficino del mercato unico. Alcune barriere, tuttavia, continuano a ostacolare la creazione di un mercato unico del commercio al dettaglio efficiente e competitivo. Questo piano d'azione definisce una strategia per rendere il settore più competitivo e più efficiente dal punto di vista economico, ambientale e sociale. È fondamentale, d'altra parte, il rispetto delle regole del gioco", ha proseguito Barnier. "Le pratiche commerciali sleali mettono in pericolo la vitalità delle imprese e rendono inefficiente la catena della fornitura al dettaglio. I consumatori devono poter ottenere prezzi competitivi, ma è giusto che anche i fornitori della distribuzione al dettaglio possano contare su prezzi giusti per i loro prodotti".

Le azioni previste dal piano d'azione per il commercio al dettaglio rispondono a cinque priorità:

•dare maggiori diritti ai consumatori informandoli meglio;

•migliorare l'accessibilità dei servizi al dettaglio promuovendo uno scambio di buone pratiche tra Stati membri sulla programmazione commerciale e territoriale;

•favorire relazioni commerciali più eque e sostenibili lungo la catena di fornitura dei prodotti alimentari e non alimentari;

•collegare meglio tra loro il commercio al dettaglio e l'innovazione;

•migliorare l'ambiente di lavoro, ad esempio grazie a una migliore corrispondenza tra le esigenze dei datori di lavoro e le competenze del personale.

La Commissione istituirà un gruppo permanente per la competitività nel commercio al dettaglio che contribuirà a sviluppare ulteriori obiettivi specifici per i settori individuati, a monitorare i progressi conseguiti e a formulare raccomandazioni per assicurare la piena attuazione delle azioni incluse nel piano, oltre a prestare consulenza, se necessario, alla Commissione stessa in merito ad altre nuove iniziative che potrebbero essere proposte.

Una delle iniziative principali consiste in un Libro verde che avvia una consultazione sulle pratiche commerciali sleali nella catena di fornitura alimentare e non alimentare tra imprese, adottato contemporaneamente al piano d'azione. La consultazione, della durata di tre mesi, aiuterà la Commissione a valutare l'entità delle pratiche commerciali sleali e a raccogliere elementi di prova circa la loro incidenza sull'economia e sull'attività transfrontaliera. Esaminerà inoltre l'efficacia dei quadri legislativi e di autoregolamentazione adottati per combattere queste pratiche a livello nazionale ed esaminerà il rischio che gli attuali approcci divergenti conducano a una frammentazione del mercato unico. Tutti gli interessati sono invitati a presentare le loro opinioni in risposta alle domande formulate dal Libro verde entro il 30 aprile 2013.

Nel caso specifico delle pratiche commerciali sleali nel settore alimentare, è stata istituita nel 2010 una piattaforma di esperti sulle pratiche contrattuali tra imprese in seno al Forum ad alto livello per un migliore funzionamento della catena di fornitura alimentare, incaricata di cercare soluzioni al problema. In occasione della riunione del Forum ad alto livello del dicembre 2012 (si veda IP/12/1314) è stato annunciato un approccio duplice. L'adozione del Libro verde sulle pratiche commerciali sleali nella catena di fornitura alimentare e non alimentare tra imprese interviene parallelamente alle attività del Forum e la Commissione intende avviare una valutazione d'impatto che analizzi diverse opzioni possibili per affrontare la situazione, dall'autoregolamentazione all'emanazione di un atto legislativo.

Per ulteriori informazioni

http://ec.europa.eu/internal_market/retail/index_en.htm