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2013: Retailer uniti per sfatare le "Profezie Maya"?

Passata l’angoscia di coloro che avevano dato credito alla "Profezia Maya", e confermati i dubbi di chi non ha mai creduto alla storia del 21 dicembre, i catastrofisti si lanciano alla ricerca di nuove profezie, quando, a nostro avviso, danni irreparabili vendono perpetrati al "Nostro Pianeta" quotidiana- mente dalla gran parte degli esseri umani.
L’ambiente viene modificato e distrutto principalmente a causa delle attività umane, infatti l'inquinamento e la cattiva gestione delle risorse creano danni irreversibili alla biodiversità del pianeta con la scomparsa di molte specie, dei relativi ecosistemi e il rischio di un collasso generale che renda il pianeta invivibile anche per l’uomo.
Sono molti i fattori che determinano modificazioni dell’habitat, con l’aumento dei gas serra nell’atmosfera, tra i quali  CO2 che contribuisce notevolmente al surriscaldamento terrestre.
Il riscaldamento può causare notevoli problemi come lo scioglimento dei ghiacciai e soprattutto delle calotte artiche, quindi l’aumento del livello dei mari. Un altro rischio è l’inquinamento delle acque potabili, infatti i prodotti di scarico delle industrie, i fertilizzanti, i gas di scarico spesso vanno a inquinare le falde acquifere così da limitare la quantità di acqua potabile.
Tutti questi fattori vanno ad influire sull’ambiente e, di conseguenza, anche sull’uomo e su tutte le specie viventi e porteranno danni forse irreparabili e impensabili. La Terra ha sempre superato ogni tipo di ostacolo che le si è presentato, come le ere glaciali o la caduta di meteoriti. Ma cosa succederà agli uomini?
Per quanto ci riguarda, la profezia dei Maya è un’opportunità, un’occasione che va colta per sensibilizzare i Reteiler, ad avere più rispetto del “Nostro Pianeta”. Quanto di seguito riportato vuole essere un “vademecum” per i Retailer, una lista degli interventi da eseguire all’interno dei punti vendita per  ridurre, oltre i costi di esercizio, anche le emissioni di CO2:
1) rifasamento dei carichi elettrici;
2) ottimizzazione dei contratti;
3) ottimizzazione della distribuzione dell’energia;
4) interventi sul sistema per la refrigerazione degli alimenti (sulle centrali frigorifere e sugli espositori refrigerati);
5) interventi sulla climatizzazione del locale;
6) interventi sulla qualità edilizia;
7) interventi sull’illuminazione degli ambienti (sia naturale che artificiale);
8) introduzione di fonti alternative come la Cogenerazione.
9) evitare la produzione di calore mediante elettricità (riscaldamento elettrico della cucina e per la produzione di acqua calda sanitaria, ecc.), collegando questi sistemi all’impianto termico, oppure installando piccoli elementi che provvedono al riscaldamento istantaneo dei volumi di acqua di cui abbisognano gli utenti.
Nell’ottica dell’obiettivo che ci siamo dati, non possiamo non menzionare quanto fatto dalla Coop, che negli ultimi anni si è distinta per l’impegno profuso e i risultati ottenuti nell'ottica del risparmio energetico e la salvaguardia dell'ambiente.
Le tecnologie impiantistiche e costruttive adottate dalla Coop per ridurre i consumi energetici dei punti vendita sono:
- Sistemi di controllo e regolazione:
Sono sistemi di gestione computerizzati collegati agli impianti che permettono la gestione di orari e temperature (orario di accensione luci, riscaldamento e condizionamento, regolazione della temperatura di riscaldamento e condizionamento), la gestione a distanza e il monitoraggio in continua dei dati di consumo e di qualità indoor (monitoraggio di umidità, temperatura e illuminazione).
Tale tecnologia permette di eliminare alcuni sprechi energetici, come luci lasciate accese quando non servono e temperature di riscaldamento o condizionamento non adeguate alla temperatura esterna. Oltre 380 punti vendita sono dotati di un sistema di supervisione e controllo che agisce sull’intero centro commerciale;
- Caldaie a condensazione:
A differenza di una caldaia ad alto rendimento, la caldaia a condensazione recupera il calore latente nei fumi di scarico, raggiungendo un rendimento superiore al 100%, rispetto al potere calorifico inferiore del metano.
La caldaia a condensazione, quindi, può lavorare a temperature più basse, utilizzando minor combustibile.
Dal 2001 al 2007 sono state installate complessivamente da Coop nei suoi punti vendita oltre 120 caldaie a condensazione (27 solo nel 2007), consentendo una riduzione dei consumi energetici di circa 1.200.000 metri cubi di gas metano nel solo anno 2007, pari a circa 1.000 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) e 2.338 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.
- Free cooling e recupero di calore dall’aria espulsa:
Il primo metodo si utilizza principalmente nelle mezze stagioni, quando la temperatura al mattino è inferiore a quella interna all’edificio: si tratta di ventilare l’interno con aria esterna diretta, per raffrescare gli ambienti.
Il secondo metodo invece si utilizza nelle altre due stagioni: in inverno l’aria di ventilazione espulsa dai locali climatizzati (calda) viene fatta incrociare con l’aria aspirata all’interno dell’edificio (più fredda), che si preriscalda prima di entrare nei locali. In estate il meccanismo funziona in maniera inversa (si raffresca
l’aria in ingresso).
- Recupero calore dal frigo alimentare:
I gruppi frigoriferi dell’impianto per il freddo alimentare restano in funzione 24 ore su 24 per mantenere la giusta temperatura di conservazione dei prodotti, essi costituiscono una fonte ininterrotta di calore che, se non recuperato, andrebbe disperso.
Tale calore viene invece recuperato ed utilizzato per la produzione di acqua calda ad uso sanitario o per riscaldare in inverno l’intero magazzino di un ipermercato.
- Lampade a risparmio energetico, dimmerizzazione e uso della luce naturale:
Coop è stato il primo grande distributore europeo ad aderire al programma Greenlight sia attraverso Inres, a cui nel 2002 è stato riconosciuto il titolo di miglior sostenitore dell’anno, sia attraverso le Grandi Cooperative che aderiscono al programma in qualità di partner che hanno ricevuto il premio come miglior partecipante al progetto nel 2006. L’obiettivo del programma della Unione Europea Greenlight è quello di ridurre i consumi energetici nel settore terziario mantenendo (o migliorando) un’elevata qualità dell’illuminazione.
- Le tecnologie utilizzate sono le seguenti:
• lampade ad alta efficienza;
• sistemi di alimentazione ed accensione delle lampade fluorescenti ad alta efficienza (reattori elettronici);
• sistemi di telecontrollo per accensione e spegnimento automatico delle luci in accordo con la programmazione degli orari e delle attività e dell’apporto di luce diurna (dimmerizzazione).
Complessivamente sono 185 i punti vendita, realizzati o ristrutturati nel periodo 2001-2007, iscritti al programma Greenlight (vedi http://www.eu-greenlight.org/)
Sulla base degli interventi relativi all’illuminazione effettuati dal 2001 al 2007, si stima un risparmio complessivo di energia pari a circa 118 GWh, equivalenti a 27.000 TEP e pari a 66.500 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.
- Inverter:
Sono dei dispositivi montati sul motore di pompe e ventilatori che attraverso la regolazione di frequenza, consentono di controllare con continuità la velocità di rotazione dei motori elettrici, permettendo di adeguare i consumi agli effettivi fabbisogni, riducendo così i consumi di energia elettrica;
- Coperture dei banchi frigo surgelati:
In alcune Cooperative sono stati applicati in via sperimentale degli sportelli di vetro trasparente sui banchi frigo surgelati: una specie di sportello scorrevole, da chiudere proprio come un frigorifero di casa. Questa copertura consente alla Cooperativa di abbattere del 22% i consumi del banco stesso e, quando il piano di installazione sarà definitivamente completato, saranno emesse in atmosfera 3,3 milioni di tonnellate in meno di CO2. Inoltre, le coperture danno al cliente la sicurezza di acquistare surgelati meglio conservati, facendo sì che la temperatura nei pressi del banco sia più gradevole.
- Risparmio acqua e raccolta delle acque meteoriche:
I consumi idrici delle strutture di vendita sono prevalentemente dovuti agli utilizzi gestionali (laboratori, pulizie), ai servizi igienici e all’irrigazione delle aree verdi.
Per evitare inutili sprechi si adottano dispositivi come le rubinetterie a molla, gli aeratori rompigetto e gli scarichi igienici a doppia cacciata. Inoltre in 4 centri commerciali è presente un sistema di recupero delle acque meteoriche a scopo di irrigazione delle aree verdi e per gli scarichi igienici.
- Produzione e utilizzo di energia da fonte rinnovabile:
Le 9 Grandi Cooperative ogni anno acquistano energia da fonte rinnovabile (principalmente idroelettrica) e nel 2007 ne hanno consumato circa 50,7 GWh, pari al 6% dei consumi totali.
Coop inoltre a partire dal 2003 ha iniziato ad investire sulla tecnologia fotovoltaica, con i primi pannelli installati nel Supermercato di Ponte a Greve in provincia di Firenze. In generale il ricorso al fotovoltaico, fino a questo momento, permette alle strutture Coop di integrare l’energia proveniente dalla rete, garantendo una riduzione dei consumi.
Attualmente sono 11 le strutture sulle quali sono applicati i pannelli fotovoltaici per una potenza installata di circa 2.100 kWp.
- Certificazioni e punti vendita a risparmio energetico:
Coop da alcuni anni ha intrapreso la strada delle certificazioni e ad oggi sono presenti diversi punti vendita di particolare interesse sul tema del risparmio energetico:
- Centro Città delle Stelle, ad Ascoli Piceno, certificato Emas
- Centro Sesto, a Sesto Fiorentino, certificato secondo il Protocollo Itaca
- Centro I Malatesta, a Rimini, il primo ipermercato che annulla le proprie emissioni dovute al consumo
di energia elettrica.
- IperCoop di Biella, premiato per per l’impegno nel campo della tutela ambientale.
- Riscaldamento e condizionamento:
- Gruppi frigoriferi condensati ad aria ad altissimo rendimento (COP>3) e con gas ecologico R134a: in questo modo si riesce a minimizzare i consumi energetici per la produzione dei fluidi freddi necessari per il condizionamento dell’aria in estate.
- Gruppi di pompaggio a giri variabili comandati tramite inverter.
- Controllo della minima portata di aria esterna tramite sonda di rilevazione della qualità dell'aria.
- Impianto di illuminazione a LED:
I vantaggi di questa nuova tecnologia, oltre alla elevata efficienza sotto il profilo energetico, sono:
•    elevata robustezza, dato che non ci sono parti in movimento o elementi chimici soggetti a scarica o riscaldamento;
•    elevata durata (ciclo di vita di un LED di potenza pari a 40.000/50.000 ore)
•    manutenzione ridotta;
•    elevata affidabilità, dato che è insensibile all’umidità e rendono meglio con temperature anche molto basse (accensione fino a -40° C)
•    luce di elevata qualità, dato che le emissioni di UV (ultravioletti) e IR (infrarossi) sono in quantità trascurabile ed ottima resa cromatica;
•    maggior rispetto dell’ambiente, dato che non contiene sostanze tossiche per la salute e l’ambiente  rispondendo ai requisiti della direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Sustances);
•    efficienze e rendimenti elevati, maggior flessibilità di uso dell’impianto di illuminazione (ad es. regolazione del flusso luminoso o gestione del colore);
•    nessun effetto “flicker” (sfarfallio)
Nei negozi Coop, questa nuova tecnologia consente di ridurre sensibilmente il consumo energetico per l’illuminazione e trova applicazione in vari ambiti:
•     insegne (interne ed esterne);
•     illuminazione interna d’accento per i prodotti freschi;
•     parcheggi e viabilità, sia esterni che in struttura;
•     illuminazione di cortesia;
•     illuminazione esterna: percorsi, portici, ecc. (IP65, RGB);
•     scaffali e banchi frigoriferi.
Se tutti i Retaier facessero quanto è stato fatto negli ultimi anni  dalla Coop, da Simply e da Unes in Italia, e da altre catene distributive in Europa,  compirebbero un atto d’amore nei confronti del “Nostro Pianeta”.