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Quali manovre in casa Despar?

gatto-antoninoCome anticipato nel nostro articolo dell'1 giugno scorso, "Grandi manovre in casa Despar", le società G.A.M. S.r.l. e Maiora S.r.l., stanno valutando nuove "prospettive di carattere industriale" per migliorare le performance delle rispettive aziende. Vediamo nello specifico cosa prevede il piano industriale.
Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche locali e dalla pagina web http:annaliaincoronato.wordpress.com, la società Maiora S.r.l. starebbe per prendere in fitto di ramo d'azienda la maggior parte dei punti vendita delle società  Gam, Alidis, Aligest, Center Gross e Center Gross Guardavalle (società appartenenti al gruppo Despar Calabria), con diverse unità produttive tra le province di Cosenza e Catanzaro, e Reggio Calabria.
Come è noto, il 13 giugno scorso le società Gam e Alidis hanno avviato una procedura di licenziamento collettivo che prevede per la G.A.M. un esubero di 252 dipendenti (di questi 150 lavoratori sono occupati nelle 23 unità produttive oggetto di trasferimento, mentre altri 102 sono attualmente occupati in otto punti vendita destinati alla chiusura), per Alidis, un esubero di 142 unità (di cui 33 potrebbero salvarsi con il trasferimento in tre unità produttive, gli altri 109 sarebbero destinati a rimanere a casa perché impiegati in altri due punti vendita che verranno chiusi).
E' anche noto che, il 18 giugno scorso, la società Maiora ha richiesto alla G.A.M. il fitto di ramo d’azienda della maggior parte dei punti vendita.  E' palese che l'accordo è strettamente legato, e quindi condizionato, al numero dei dipendenti che dovranno essere trasferiti alla Maiora S.r.l.. Non solo, risulta che sia anche subordinato all'accettazione da parte dei lavoratori di alcune condizioni, quali: l’azzeramento degli scatti maturati e la sospensione della maturazione ed erogazione per quattro anni; l’azzeramento dei trattamenti individuali; la riduzione al 50% dell’indennità di trasferta o di maneggio denaro; l’abbassamento di due livelli di inquadramento per quattro anni; il riconoscimento di quattro settimane di ferie; la sospensione dei permessi retribuiti e delle festività; la maggiorazione del lavoro straordinario nella misura del 5 per cento; la mobilità endoaziendale entro 50 km; la reintroduzione dell’orario di lavoro a 40 ore (anziché le 38 ore attuali) con la possibilità di aumento fino a 54 ore; aumenterebbero anche il periodo di prova per i neoassunti e l’inquadramento di due livelli inferiori rispetto alle mansioni assegnate mentre gli apprendisti potrebbero scordarsi di fare passi in avanti per almeno quattro anni.
In una nota pervenuta alla nostra redazione in occasione dell'articolo "Grandi manovre in casa Despar", il presidente Antonio Gatto (nella foto) ha fatto presente che la G.A.M., diversamente da quanto noi avevamo asserito nell'articolo, fosse un'azienda "del tutto sana, con una patrimonializzazione fra le più alte della grande distribuzione organizzata nel Sud Italia". Alla luce degli ultimi accadimenti, purtroppo per i lavoratori, la situazione è ben diversa da quella che si voleva far credere.