Da uno studio elaborato da Cso su rilevazioni Gfk è emerso un dato preoccupante: nel 2012 gli acquisti di ortofrutta domestica delle famiglie italiane, hanno subito un ulteriore calo del 2%. Inoltre analizzando gli ultimi 10 anni si evidenzia che gli italiani acquistavano totale 417 Kg annui di ortofrutta per famiglia ed oggi siamo a 331 kg: 86 Kg in meno per nucleo famigliare.
Lo scorso anno i consumi domestici delle famiglie italiane sono stati pari a 8 milioni di tonnellate, paragonabili a quelli del 2005, anno nel quale si registrò il minimo assoluto. Il comparto frutticolo è quello che maggiormente incide in questo ribasso (-2,3% con 4.3 milioni di tonnellate); gli ortaggi, anch’essi in calo, contengono le perdite (-1,6% a 3,7 milioni di tonnellate). Nel dettaglio delle singole specie frutticole si evidenzia un calo abbastanza generalizzato, variabile dal -4% al -1%; fanno eccezione solo fragole, in lieve ripresa e prugne e pompelmi, stabili.
Se dal 2006 al 2011 i consumi di ortofrutta tutto sommato risultavano abbastanza stabili, variabili attorno a 8.2 milioni di tonnellate, il segno negativo del 2012 rappresenta, senza dubbio, la mancata ripresa e un ritorno al periodo più buio.
La frutta, in particolare, scende a livelli mai toccati negli ultimi 10 anni; gli ortaggi, invece,
mantengono un livello di poco al di sotto della media del decennio.
Se si confrontano gli acquisti del 2012 delle singole specie con quelli di dieci anni prima emergono delle differenze sostanziali fra di esse.
Mele, pere e arance calano tutte del 15%; l'uva da tavola registra un -18%, i mandarini -30%. Abbastanza stabili le pesche mentre risultano in crescita le nettarine (+11%), crescono le clementine (+15%) e i kiwi (+36%) anche se nell'ultimo anno si registra una lieve frenata. Stabili le albicocche, in crescita importante i meloni (+19%) e le susine (+17%). In fortissima crescita (+ 102%) la frutta esotica (ananas + altra frutta esotica).
Per quanto riguarda gli acquisti di verdure sempre nel lungo periodo si evidenzia il crollo di patate (-14%), pomodori (-19%), carote (-10%), cipolle (-30%), melanzane (-10%), carciofi (-61%), bietole e fagiolini con cali a due cifre. Interessante, al contrario, la crescita delle insalate (+12%) e dei radicchi, in forte incremento i cetrioli (+31%), asparagi (+13%), fagioli (+69%) e piselli (+16%).
Va evidenziato che il prezzo medio di acquisto di frutta e verdura per famiglia nel 2012 è stato pari a 1,5 euro al giorno, un dato che certo non giustifica il calo dei consumi.
La Grande Distribuzione Organizzata concentra il 57% dei volumi degli acquisti; perde quota il dettaglio tradizionale con i mercati rionali e ambulanti, mentre crescono i discount.
E' interessante notare come Sud e Isole rappresentino oggi un'area in cui i consumi di ortofrutta sono ancora elevati: non erano mai scesi sotto i 3 milioni di tonnellate prima del 2012, quando hanno fatto segnare 2,9 milioni di tonnellate. (fonte: Corriere Ortofrutticolo)