Era il 1940 quando il carrello della spesa fece mostra di sé sul “Saturday Evening Post” accompagnato dal titolo “Il carrello che ha cambiato il mondo”. Concepito da Sylvan N. Goldman, geniale proprietario di un supermercato dell’Oklahoma, il classico carrello nacque come sfida imprenditoriale finalizzata a moltiplicare il numero degli articoli acquistati dalla clientela. Rivolto alle casalinghe stanche a furia di trasportare in giro cestelli o panieri di fil di ferro intrecciato, l’invenzione di Goldman prese origine da due normali sedie pieghevoli, poiché egli aveva dapprima immaginato un carrello con una struttura metallica pieghevole su cui andavano agganciati due cesti della spesa. Lavorando poi con un ingegnoso dipendente Fred Young, riuscì a mettere a punto un prototipo che in un primo momento fu rifiutato dalla maggior parte delle clienti perché ricordava una carrozzina o perché ritenuto troppo femminile. Con una sensibilità sorprendente per le strategie di marketing, Goldman arrivò a far girare con I primi carrelli, nei suoi negozi di Oklahoma City, uomini e donne segretamente pagati affinchè mostrassero quanto erano comodi e pratici da usare. Il fenomeno si allargò a tutta la regione e da lì in tutto il paese, grazie anche a una dimostrazione fatta quello stesso anno al Super Market Institute nel corso della quale I vari gestori di negozi e supermercati furono convinti che adottando il carrello avrebbero visto lievitare I profitti. Così fu, e Goldman riprodusse molte volte il suo modello nel corso degli anni tramite l’azienda Folding Basket Carrier Company, fino ad arrivare ai carrelli di grandi dimensioni, del genere in uso ancora oggi ovunque, progettati specificamente per incastrarsi uno nell’altro e formare le ben note lunghe file. Pensando poi che le signore facendo la spesa avrebbero potuto mettere nel carrello anche I loro bambini, aggiunse un seggiolino, e progettò perfino un carrello di piccole dimensioni destinato a tenere a bada I bambini più grandicelli e a non distrarre le loro mamme dal loro giro di acquisti.
E in Italia?
Era il 1948 quando un certo Aldo Bertoldi iniziò a dare vita un’attività di import con sede a Trento per l’importazione di frutta secca da tutto il mondo: fichi secchi e uva sultanina dalla Turchia, prugne secche dalla California, ananas dalla Costa d’Avorio, arachidi dalla Cina, pepe da Sarawak, prodotti “nuovi” per un’Italia del dopoguerra che aveva bisogno di rinascere.
La ricerca di nuovi prodotti e nuovi servizi ha portato Aldo Bertoldi a girare il mondo e portare in Italia quanto il mercato interno richiedeva. Tra i suoi viaggi ed i suoi incontri, sicurante quello che forse ha avuto un'importanza decisiva per la sua vita professionale fu la partecipazione all’inizio degli anni Sessanta ad un incontro in Francia sul tema della cooperazione con i supermercati, che in Francia rappresentavano un fenomeno in crescita, mentre erano del tutto o quasi sconosciuti in Italia.
L’incontro con due personaggi quali il titolare di Carrefour e Marc Joseph, titolare della Caddie France, azienda produttrice di carrelli fece scattare subito l’idea che quella era il nuovo mondo della Grande Distribuzione Organizzata.
È così che Aldo Bertoldi ha affiancato all’attività di import di frutta secca anche quella di importazione e commercializzazione in esclusiva di tutti i prodotti di Caddie, azienda nata nel 1928 e prima produttrice dei carrelli spesa nel mondo.
Nonostante siano trascorsi molti anni la filosofia della ricerca e sviluppo legati alla qualità e affidabilità dei prodotti e servizi offerti non è variata ed ha permesso alla Bertoldi Aldo Srl di continuare a proporsi sul mercato sempre all’avanguardia per rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente.
In oltre sessant’anni di attività la Aldo Bertoldi si è conquistato, oltre ad una solida fama di affidabilità e serietà, anche il titolo di “Signor Caddie”.