Pianificare il progetto di un punto vendita, vuol dire, innanzi tutto, partire dalla conoscenza del maggior numero d’informazioni sull’azienda, quindi sapere che tipo di produzione è in grado di garantire, quali sono, le potenzialità commerciali e di produzione, a che tipo di mercato si vuole rivolgere, ecc.
Il progettista a questo punto dovrebbe assumere un ruolo di figura interdisciplinare. Per poter tradurre in segni tutte le informazioni commerciali, di marketing, sociologiche ricevute, arrivando poi a definire forme, materiali e colori.
Ecco che il design potrebbe quindi diventare una delle strategie di marketing.
Il moderno punto di vendita deve tenere conto dei vari parametri come ad esempio una politica di abbassamento dei costi, di ripetersi dei prodotti, di modularità dell’immagine, di adeguamento alla strategia dell’azienda, ecc.
Le scelte di consumatori sono rispondenti a delle esigenze di adeguamento a modelli ideali, al bisogno d’individualità, al riconoscimento al proprio stile di vita.
Da questa esigenza nasce la necessità, da parte del punto di vendita, di passare da un’impostazione prettamente d’immagine a quella meramente d’identità.
Non si tratta di diventare “artefici” che si slegano e incombono sul prodotto, ma al contrario, di rispettare e accentuare la personalità dell’oggetto e quindi del punto vendita, attraverso un allestimento idoneo che mira al reale dialogo con il consumatore.
Non sarà quindi più sufficiente pensare a prodotti specifici per specifici segmenti di domanda, ma anche alla tipologia del negozio che ospiterà questi segmenti.
In questo senso si può notare come il mercato oggi sia da intendersi come un universo relazionale in cui è immerso “l’uomo consumatore”, un particolare attore sociale, che nella molteplicità dei ruoli che manifesta, in qualche modo o in qualche momento produce, consuma e sviluppa relazioni con gli altri tramite prodotti.
Il punto di vendita è un esito ma anche una condizione del mercato, quindi non funziona solo come momento di distribuzione delle merci, ma anche, e soprattutto, viene a essere un input funzionale alla ripresa stessa del mercato.
Bisogna perciò rilevare come la complessità debba essere colta nella sua manifestazione inerente al mercato, ogni volta che i meccanismi decisionali perdona capacità di spiegazione o di supporto previsionale.
L’impresa si configura, da un lato come generatrice di complessità (studio di numerose variabili) e dall’altro come l’insieme di procedure di riduzione della complessità (carenza di nuove metodologie d’indagine).
La parte più importante del marketing ci permette poi di impostare le strategie operative tenendo conto dei cambiamenti che potranno intervenire nei mercati e negli orientamenti dei consumatori.