I dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di febbraio registrano una crescita del 2,7% rispetto a febbraio 2015 nelle vendite a valore, con l’alimentare a 3,3% e il non alimentare a 2,0%. Dall’inizio dell’anno le vendite complessivamente segnano un +0,8% a valore nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.
“I dati di febbraio confermano una tendenza altalenante delle vendite al dettaglio, oscillanti tra il segno più e il segno meno ormai da qualche mese – commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – Peraltro, secondo nostre fonti e istituti di ricerca, questa incertezza permane anche per il mese di marzo e per le prime settimane di aprile, configurando un 2016 al di sotto delle attese e più negativo del 2015”.
“Siamo quindi di fronte a un quadro instabile che ancora non ci consente di considerarci all’interno di un significativo percorso di ripresa. Solo una più robusta crescita dei consumi potrà infatti portare il Paese al di fuori delle secche di una situazione di stagnazione strisciante: non più crisi e recessione ma non ancora sviluppo e crescita”.
“Occorre quindi dar seguito ad alcune proposte e riflessioni finalizzate ad aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e che stanno animando il dibattito in questi giorni di discussione sul Def: dall’ipotesi di estensione della platea dei destinatari degli 80 euro all’anticipo al 2017 dell’intervento di riduzione delle aliquote Irpef per i redditi più bassi. Sempre tenendo ferma la barra sulla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia per il 2017 come indicato nel Def, punto sul quale è indispensabile non fare alcun passo indietro”.