Secondo i dati di Federdistribuzione, un quinto del business in Italia usa modelli alternativi al negozio tradizionale: i rivenditori hanno ormai capito che per essere competitivi in un mondo in continua evoluzione e soggetto a cambiamenti tecnologici, occorre usare immaginazione e innovazione.
Nasce così un nuovo tipo di retail, visto non più come uno spazio in cui vendere, ma come un punto da cui far partire una strategia: l’obiettivo finale rimane sempre quello di mostrare la merce, ma ora questo si può fare in modo più accattivante, unendo il reale con il virtuale, per riuscire ad attirare l’attenzione di una clientela sempre più esigente.
Qui di seguito sono elencati 6 modi alternativi per creare un punto vendita di successo:
• Temporary store: i “negozi a tempo” sono nati in Inghilterra ma oggi sono diffusi anche in Italia. Il concetto alla base di questo tipo di retail è il cambiamento: ruotare i prodotti, dopo un certo periodo di tempo, cambiando completamente il settore merceologico (per esempio dall’abbigliamento il giorno seguente si passa alla tecnologia). Questo tipo di operazione crea interesse e coinvolgimento nei consumatori, attratti dalla continua novità.
• Pop-up store: è un tipo di soluzione simile al temporary store, con l’unica variante di allestire il negozio in una tenda, una struttura gonfiabile, o in qualsiasi altra istallazione senza muri e facile da togliere allo scadere del tempo. Questo tipo di azione vuole incuriosire i passanti nei luoghi più strani e strategici.
• Invisible store (o pop-up store 2.0): è un negozio che appare solo sugli smartphone, grazie a delle applicazioni specifiche. Questo tipo di retail può essere connesso con un sito di e-commerce, o sfruttato per creare curiosità e interesse. Una cosa è certa: chi si troverà a passare per quella piazza, proverà sicuramente a vedere il tuo negozio invisibile!
• Shopping windows: basta uno smartphone e il gioco è fatto! Queste sono le nuove regole dettate dall’innovazione. Sembra un poster, ma in realtà si tratta di una vetrina virtuale contenente un QR Code che rimanda al sito e-commerce dove avviene l’acquisto online. Con questa soluzione, non servirà più avere uno spazio espositivo.
• Shop in shop: consiste nell’aprire un corner all’interno di un punto vendita già avviato, invece di allestirne uno da zero. In questo modo si avrà a disposizione sin da subito una clientela affezionata e abituale, che entrando nel negozio potrà vedere esposta anche la tua merce. Il fattore alla base del rapporto è la condivisione: condividere i costi, il marketing e i clienti.
• Self shop: i distributori automatici possono diventare dei veri punti vendita, dove proporre la merce in modo semplice ed efficace. Accanto ad una bibita fresca o ad una semplice bottiglietta d’acqua, i consumatori rimarranno incuriositi nel vedere un giocattolo, un iPod o un paio di guanti. Ed ecco quindi a disposizione un mini-negozio dove vendere di tutto 24 ore su 24.
I vantaggi di questi “negozi alternativi”? Costi di allestimento molto più bassi e una strategia innovativa che attirerà sicuramente l’attenzione di molti. Insomma: create il vostro retail in maniera creativa! (fonte: Retail Space)