Da oggi è obbligatorio indicare nell’etichetta degli alimenti, la sede e l’indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento. Lo ha reso noto ieri la Coldiretti ricordando l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 145 del 15 settembre 2017. La norma consente di verificare se un alimento viene prodotto o confezionato in Italia e conoscere, oltre all’origine degli ingredienti, anche il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione”, secondo la consultazione on line del ministero delle Politiche agricole. In caso di inadempienza, scattano sanzioni che vanno da 2.000 a 15.000 euro, per la mancata indicazione della sede dello stabilimento o se non viene evidenziato quello effettivo nel caso l’impresa disponga di più stabilimenti. “Se l’operatore del settore alimentare disponga di più stabilimenti, è consentito – spiega Coldiretti – indicare tutti gli stabilimenti purché quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segno identificativo, mentre nel caso di prodotti non destinati al consumatore finale ma alla ristorazione collettiva o all’azienda che effettua un’altra fase di lavorazione, ci si può limitare a indicare la sede dello stabilimento solo sui documenti commerciali di accompagnamento”.